Care amiche e cari amici,
parliamo molto spesso di effettivo e in questi ultimi anni vari Presidenti Internazionali hanno posto come priorità la crescita del Rotary.
Anche Mark Maloney ha affermato che «dobbiamo far crescere il Rotary. Abbiamo bisogno di più persone impegnate nel servire, di più soci capaci di proporre nuove idee. Abbiamo bisogno di maggiori connessioni», tracciando la priorità del Rotary semplicemente per riaffermare che un effettivo numeroso conferisce più peso all’organizzazione.
Tuttavia l’enfasi che viene posta concentra l’attenzione sulla volontà di aumentare il reclutamento di nuovi soci, ma tende a farci perdere quello che considero il nostro compito prioritario: il coinvolgimento e la conservazione dei soci esistenti.
L’effettivo è il capitale umano dei nostri club e quindi della nostra associazione, e rappresenta con la sua diversità l’insieme di conoscenze, competenze, talenti e emozioni acquisite durante la vita di ciascuno e messe a disposizione da ogni socio per il raggiungimento degli obiettivi del club. Un effettivo numericamente e qualitativamente forte, equilibrato e dinamico permette al club di fare il massimo del bene nella comunità locale e nel mondo e di mantenere elevato il livello di prestigio del Rotary International.
I nostri soci sono fondamentali, perché sono quelli che svolgono le opere che il Rotary ci chiede di realizzare e creano le esperienze che rendono il Rotary un’organizzazione unica, riconosciuta in tutto il mondo. È compito di ciascuno di noi, di ciascun socio, promuovere la conservazione degli stessi: un effettivo che si mantiene e cresce nel tempo rappresenta un segno di stabilità e benessere generale di un club.
Non rappresenta la soluzione sostituire i soci uscenti solo con l’ingresso dei nuovi soci: non è la gestione adeguata della crescita e della conservazione. Siamo chiamati a coinvolgere i soci esistenti individuando tutti insieme le migliori prassi, impegnandoci a recuperare quelli che per vari motivi si sono allontanati da noi, ricercando la flessibilità e l’innovazione per soddisfare meglio le esigenze degli attuali e dei potenziali soci.
Fondamentale è anche chiederci e riflettere sulle ragioni che portano alcuni soci a dimettersi, tendere la mano a chi non ha trovato nel club risposta alle loro attese, implementare e sviluppare le idee che provengono dal club e dai soci in particolare. In sintesi, ricreare quell’entusiasmo che rappresenta il motore di ogni nostra azione. Se lo desideriamo certamente troveremo il modo per realizzarlo.
Il primo passo per la crescita di un’organizzazione è il mantenimento dei soci e infondere l’entusiasmo e l’orgoglio di appartenenza. Chi sentirà parlare in modo entusiasta di noi e di quello che facciamo e di chi siamo sarà incuriosito e forse invogliato a far parte della nostra associazione.
Non dobbiamo limitarci a invitare i nostri amici, abbiamo il dovere di concentrarci sull’affiliazione in modo strutturale e non individuale. Invece di chiederci chi conosciamo dobbiamo chiederci chi manca, di quali professioni, quali organizzazioni, quali posizioni presenti nella società abbiamo bisogno, ritornare all’origine in cui l’importante era la pluralità e diversità di professioni all’interno del club, che stimolava lo scambio d’idee e progettualità: la diversità delle professioni contribuirà all’arricchimento dell’esperienza del club stesso.
Mentre il Rotary celebra il Mese dell’Effettivo e Sviluppo di nuovi club, vorrei chiedervi di riflettere su cosa significa per voi il Rotary e che cosa avete fatto per il Rotary. Vi invito a condividere la vostra storia e la vostra esperienza con le persone che fanno parte della vostra rete di conoscenze personali e professionali – non solo le ragioni della vostra affiliazione, ma anche le ragioni che vi fanno restare nel Rotary. Ognuno di noi ha una storia da raccontare ed è proprio questa che saprà fare la differenza.
La forza di tutti noi, insieme, è l’essenza del nostro essere rotariani: la capacità di trasmettere l’orgoglio e l’entusiasmo che ci ha fatto coinvolgere nel nostro Rotary.
“We are people of action” e perciò mi aspetto da ciascuno di voi il desiderio di fare squadra insieme e con la convinzione che il coinvolgimento di tutti noi, nel servire rotariano, sia la vera forza della nostra associazione.
L’affiliazione non è solo una priorità nel Rotary. È il Rotary.
Una stretta di mano e… viva il Rotary!
Massimo