Cari amici,
dicembre è il mese dedicato alla prevenzione e alla cura delle malattie.
Si legge nei documenti Rotary: la salute per noi è tutto, ma nel mondo 400 milioni di persone non possono permettersi o non hanno accesso alle cure mediche di base.
Le malattie portano con sé miseria, dolore e povertà per milioni di persone in tutto il mondo ma non si possono semplicemente scongiurare con le parole.
Ecco perchè è così importante curare e prevenire le malattie e metterci alla guida di iniziative siano esse piccole o di più grandi dimensioni ed educare e fornire i mezzi necessari alle comunità per fermare la diffusione delle malattie.
Il Rotary International e l’eradicazione della polio
Sapete che il Rotary International è, da anni, impegnato nella campagna per l’eradicazione della polio.
Ha detto il nostro Presidente internazionale Barry Rassin all’ultima Assemblea internazionale alla quale ho preso parte:
– trent’anni fa il poliovirus selvaggio paralizzava circa 350.000 persone, quasi tutti bambini, ogni anno
– quattro anni fa la polio ha paralizzato 359 bambini, tre anni fa 74, due anni fa 37
– questo è davvero un momento entusiasmante per l’eradicazione della polio, un momento in cui ogni nuovo caso potrebbe essere l’ultimo
– dobbiamo continuare a immunizzare i bambini, 450 milioni ogni anno.
Per la verità, sentiamo qualche nostro socio dire abbiamo raggiunto un ottimo risultato, il nostro impegno economico è troppo alto, adesso basta parlare di eradicazione della polio, concentriamoci su altri obiettivi.
In realtà, se interrompiamo il nostro lavoro, se distogliamo lo sguardo dai luoghi in cui potrebbe nascondersi il virus rischiamo di perdere tutto e di trovare di nuovo il virus in tutte le parti del mondo, e quindi anche in Europa.
Ha giustamente fatto osservare Cesare Cardani nel proprio intervento all’ultimo Seminario della TRF del 24.11 scorso: «il mantenimento dello status quo e cioè una qualche decina di casi di poliomielite all’anno dovuta a virus selvaggio o a vaccinazione con vaccino Sabin attenuato, richiede uno sforzo economico solo di poco inferiore a quello necessario per perseguire l’eradicazione completa».
La via della sconfitta della polio non è in un solo verso, in quanto così come si va avanti nel diminuire i casi, così si può anche tornare indietro, come sta avvenendo quest’anno: il cosmopolitismo e la globalizzazione che caratterizzano la società mondiale apre infinite porte al virus, che pur permane in limitate sacche, per nuovamente diffondersi là dove la guardia è stata abbassata.
Se non si va fino in fondo, il rischio di compromettere gran parte di quello che si è fatto è altissimo.
Ci deve però essere di grandissimo conforto, e mi pare di averlo detto a chiare lettere, che molto di ciò che si spende per l’eradicazione della poliomielite va a beneficio del contrasto ad altre gravissime malattie infettive, perché l’estesa rete di laboratori che controllano i casi di polio è a disposizione per monitorare altre patologie e la struttura organizzativa, capillare e capace di arrivare nei luoghi più remoti, è fondamentale per operazioni di massa contro altre epidemie.
Quindi, continuando con la campagna contro la poliomielite, noi in realtà stiamo già perseguendo un altro obiettivo ben più vasto che è la salute delle nazioni nel suo complesso, in primo luogo di quelle più deboli con strutture sanitarie deficitarie, ma anche di altre nazioni, come la nostra, esposte comunque al contagio.
I nostri club e i progetti in tema di salute sul territorio e internazionali
Nelle mie visite ai club ho ascoltato con molto interesse i Presidenti di Club e di Commissione Progetti quando mi hanno illustrato i progetti che riguardavano la salute.
Ne cito alcuni anche se mi rendo conto che non rendo giustizia a tutti i club che stanno operando, e bene, in questa area: inserimento lavorativo per giovani autistici, cure odontoiatriche nei campi profughi albanesi, donazione di ecografi o di defibrillatori anche alle ambulanze del 118, ostetriche in Africa o formazione in Italia di medici chirurghi africani, aiuto e assistenza per neonati e bambini affetti da patologie rare o per malati di Alzheimer, salva un bambino e manovra di Heimlich, percorsi auditivi, tattili, orientamenti facilitati per disabili, screening oculistici per i bambini, pozzi in Mali, sanità nell’Arcipelogo di Nosy e molti altri. Anche da qui l’orgoglio di essere, come rotariani, così attivi anche in questa area focus.
Il nostro Distretto 2042 sul territorio: il Protocollo d’intesa con la Regione Lombardia
Il mese scorso è stato sottoscritto con la Regione Lombardia il Protocollo d’Intesa per migliorare la qualità della vita dei cittadini lombardi.
Ve ne è già stata data notizia, ma forse non da tutti i soci ne è stata colta l’importanza.
Nel documento si legge come Rotary e Regione Lombardia hanno avviato un positivo e proficuo confronto per individuare le modalità per una collaborazione legata al fatto che il Rotary è una associazione in grado di offrire contributi qualificati dalla professionalità dei propri soci a servizio della collettività.
Con la sottoscrizione dell’accordo si è voluto – e questa è la finalità – collaborare per promuovere la tutela della salute, la cultura del benessere e dell’integrità della persona attraverso campagne di prevenzione e di screening, interventi informativi e di sensibilizzazione nonchè di sostegno dell’attività sportiva.
E, sempre in tema di salute, l’impegno con la Regione è volto a promuovere con finalità formative e di prevenzione l’informazione sanitaria dagli alunni nelle scuole agli adulti sulle modalità per affrontare le emergenze e sui sintomi di alcune fra le maggiori e più diffuse patologie.
Questo protocollo segue quello che è stato sottoscritto dal Governatore 2017 – 2018 del nostro distretto, Nicola Guastadisegni, al quale va il merito di aver avviato ed instaurato un proficuo rapporto tra Rotary e Regione Lombardia, oggi consolidato.
Il documento firmato lo scorso mese, infatti, sarà in vigore per tutta la legislatura e non dovrà essere rinnovato di anno in anno; in questo modo si potrà operare con maggior tranquillità per realizzare progetti che si svilupperanno in più anni.
Il nostro Distretto 2042 ed il progetto Aquaplus
Ma il nostro Distretto 2042 è attivo anche su un altro fronte volto a sradicare la fame e la sete nel mondo e, in unione con il Distretto 2041 sta portando avanti l’ambizioso e importante progetto Aquaplus.
Voi tutti certo vi ricorderete il nostro intervento a favore di Haiti, volto alla prevenzione e al controllo contaminazione da aflatossine, causa di severe patologie e malnutrizione, soprattutto nella popolazione infantile.
Oggi siamo alla quinta fase del progetto e dopo Haiti siamo in Tanzania e sud Sudan, a Juba.
Nel mondo un miliardo e mezzo di persone soffre la fame: due miliardi e mezzo di persone non hanno acqua potabile; otto milioni di persone, soprattutto bambini, muoiono ogni anno per malattie derivate dall’acqua.
Il programma Aquaplus ha l’ambizione di contribuire a risolvere questo drammatico problema, divenuto una metodologia che può essere utilizzata da progetti di club che riguardano l’acqua, da cercare e da utilizzare al meglio.
Il nostro Distretto 2042 ha destinato ai progetti Aquaplus consistenti importi, tratti dai Fondi di designazione distrettuale (FODD), che hanno consentito, e permettono anche in quest’anno rotariano, di ottenere sovvenzioni della Fondazione Rotary per importi rilevanti.
Forse vale la pena saperne di più su questo grande progetto del nostro Distretto e allora potete consultare il sito www.aquaplusprogram.org
Milano, 5 dicembre 2018
Roberto Dotti, Governatore Distretto 2042