«Non è sufficiente parlare di pace.
Bisogna crederci.
E non basta crederci.
Bisogna lavorarci sopra».
(Eleanor Roosevelt)
Cari amici,
febbraio è il mese che ha dato i natali al nostro sodalizio ed è dedicato significativamente alla “Costruzione della pace e prevenzione dei conflitti”: mese straordinario, dunque, per il Rotary! Un mese che impegna tutti i rotariani del mondo a festeggiare con solennità e con orgoglio i 115 anni di servizio svolto.
Il Rotary, come ben sappiamo, è fatto di relazioni amichevoli e l’amicizia è sempre stata, e resta, uno dei pilastri fondamentali del nostro essere rotariani: coltiviamola, quindi, perché attraverso di essa possiamo davvero sognare che la pace nel mondo, seppur con tanti sforzi, un giorno ci sarà.
Non è un caso che quest’anno il nostro Presidente Internazionale, Mark Daniel Maloney, ci stimoli – con il suo straordinario motto “il Rotary connette il mondo” – a connetterci, creando quella rete sempre più grande di amicizie per «propagare la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace a livello internazionale».
A tale proposito, molti sono i programmi che il Rotary mette a disposizione per essere tutti noi sempre più protagonisti quali costruttori di pace:
- le borse di studio per la pace; i gruppi di studio;
- gli scambi per i giovani, sia brevi sia annuali;
- l’esperienza dei camp;
- il programma dei Centri della Pace del Rotary, creato nel 2002, con l’obiettivo di preparare i futuri leader attraverso un master di due anni oppure un programma di certificato di sviluppo professionale di un anno, presso due delle università partner del Rotary in tutto il mondo.
Sono oltre 900 gli ex-borsisti della pace che oggi stanno utilizzando nelle zone di conflitto le competenze che hanno acquisito attraverso i programmi del Rotary: la loro opera è preziosa, perché – grazie alla straordinaria esperienza conseguita – collaborano nella predisposizione delle bozze, degli accordi e delle normative finalizzate a favorire la risoluzione delle guerre, l’effettiva pacificazione, la prevenzione dei conflitti, la protezione dei bambini sfruttati, la tutela dei diplomatici e altro.
Programmi, questi, che non solo vedono protagonisti i nostri giovani, ma che impegnano il Rotary International e la Rotary Foundation quali veri catalizzatori per tutte quelle organizzazioni e iniziative umanitarie impegnate nella costruzione della pace nel mondo.
Il Rotary International e le Nazioni Unite hanno, d’altronde, una storia comune d’impegno volto alla pace e alle questioni umanitarie in tutto il mondo, tanto che il Rotary detiene il più alto status consultivo esteso a un’organizzazione non governativa dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite: e proprio quest’anno si celebrano i 75 anni di cooperazione umanitaria tra il Rotary e le Nazioni Unite, attraverso 5 conferenze presidenziali, una delle quali si svolgerà a Roma il prossimo 9 maggio c/o il palazzo FAO (seguirà a breve il programma dettagliato della manifestazione).
La Pace, d’altronde, è un bene prezioso e può essere conseguito solo se siamo disposti ad accettare le diversità dei popoli, le diverse storie e culture, sempre pronti ad ascoltare chi necessita di aiuto, a donare una parte del nostro tempo e della nostra professionalità per poter arrivare a creare un mondo migliore.
Amici, non dimentichiamolo mai: appartenere al Rotary International e sostenere la Rotary Foundation significa anche sostenere la pace nel mondo!
Prima di salutarvi, ricordo che possiamo festeggiare insieme il 115° compleanno del Rotary con il Distretto 2041, il Rotaract 2041 e il Rotaract 2042 Domenica 23 Febbraio 2020 c/o l’Auditorium de laVerdi ORCHESTRA SINFONICA di Milano, Largo G. Mahler, assistendo allo spettacolo organizzato dai Rotaract “Lo Spartito degli Oscar”.
Viva il Rotary, che connette il mondo!