Chi ha seguito i miei interventi svolti durante le visite ai club nei mesi scorsi, si ricorderà che la professionalità è stato uno degli spunti di riflessione proposti.
Per noi rotariani, l’aver raggiunto una mansione ancorché di ampia responsabilità in un’azienda o una posizione di prestigio nella società civile, se, da un lato, costituisce uno dei presupposti per aspirare a diventare socio Rotary non è, di per sé sola, circostanza unica e determinante.
Ad ogni rotariano viene chiesta anche la disponibilità a vivere la propria professionalità in termini di fellowship rotariana con gli altri soci ma, soprattutto, viene chiesta la piena disponibilità a dare il meglio di noi stessi a favore di chi richiede il nostro aiuto e la nostra collaborazione.
L’art. 5 dello Statuto del Rotary International prevede che possano far parte del Rotary le persone che:
– godono di buona reputazione nel proprio ambito professionale o nella comunità;
– siano titolari, soci, amministratori o funzionari di un’impresa o che esercitino una attività o una professione stimata;
ma che siano anche:
– interessate a servire le comunità nel mondo.
Noi rotariani non siano chiamati, semplicemente e unicamente, a raccogliere fondi per donarli a enti che esercitano meritevoli funzioni sul nostro territorio. Questa non è la nostra mission.
A noi è richiesto molto di più, perché abbiamo le capacità, le competenze, un’ampia visione, le conoscenze e le risorse per realizzare progetti ambiziosi che solo la nostra professionalità può consentire.
L’Azione professionale ci impone di aiutare i giovani a realizzare le proprie aspirazioni lavorative, guidare gli altri nella crescita professionale, agire sul piano professionale con la massima integrità, con le parole e con i fatti.
Diceva già Aristotele che alla base dell’integrità vi sono criteri che si fondano su una precisa base razionale, non si possono semplicisticamente ricondurre a slanci solidaristici amorevoli di tipo irrazionale.
Mi ricorda l’amico Colleoni che la professionalità sta nella consapevolezza: sapere come farlo, quando farlo e nel farlo (Frank Ryges).
Durante le mie visite ai club, parecchi presidenti hanno avuto l’orgoglio, più che legittimo, di farmi conoscere i progetti realizzati e legati alla professionalità dei soci.
Progetti che, da un punto di vista finanziario, sono stati “a costo zero” ma hanno avuto nella società civile, nella scuola, nello sviluppo delle giovani generazioni un impatto rilevante.
Tra i tanti progetti che sono stati realizzati, ne cito uno che ha in sé tutta una serie di intuizioni rotariane pregevoli che dovrebbero sempre essere tenute presenti e che è stato realizzato dal RC Varedo e del Seveso: Alfabetizzazione per donne straniere.
Intento primario del progetto è stata l’alfabetizzazione di base per la conoscenza e la diffusione della lingua italiana rivolta alla comunità straniera di donne madri, come intervento di integrazione ed inclusione sociale.
Il progetto è stato frutto di una visione rotariana ampia ed efficace: ha cercato e creato un circolo virtuoso con gli Enti locali ed istituzionali e con altri club rotariani del Gruppo, ha beneficiato di risorse umane rotariane per la docenza, è stato realizzato con un Club estero e ciò ha consentito di realizzare un Global Grant con un finanziamento da parte della Rotary Foundation e, non da ultimo, ha avuto ampia eco sulla stampa (all.1).
Altri Club hanno realizzato progetti fondati sulla professionalità dei soci e vi assicuro che al prossimo Congresso di giugno daremo ampia spazio a ciò che i club del nostro Distretto hanno creato in quest’area.
Ma, sempre nell’ottica della elevata professionalità che distingue il nostro operato di rotariani, vorrei ricordarvi il Protocollo d’intesa che, di recente, ho sottoscritto per il nostro Distretto e che è stato stipulato con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. In allegato ne troverete copia.
Come leggerete:
– l’Ufficio Scolastico Regionale ha tra i propri fini istituzionali la promozione e la crescita culturale degli studenti proponendo opportunità formative di alto e qualificato profilo;
– il Rotary è un’associazione in grado di offrire contributi qualificanti rispetto alle strategie di innovazione didattica nelle scuole e pone al centro dei suoi services l’alfabetizzazione e la formazione dei giovani;
– l’Accordo è volto a sviluppare un’azione sinergica, atta a sostenere i progetti innovativi in favore degli studenti, a promuovere, realizzare e monitorare iniziative di formazione finalizzate al miglioramento dell’insegnamento con particolare riguardo all’innovazione delle metodologie didattiche.
I club del nostro Distretto operano già nel solco dello spirito che ha caratterizzato l’Accordo posto che la Winter School che si aprirà il prossimo mese è proprio rivolta alla formazione dei giovani nell’intento prioritario – opportunamente richiamato nel Protocollo – di favorire e supportare la crescita di una società civile portatrice di convivenza equilibrata e di pace tra i popoli.
L’invito è quello di leggere il Protocollo con attenzione, affinché il vostro Club possa cogliere tutte le opportunità che, da questo Accordo, ne possono derivare.
Ma poi vi dico anche: quando avete letto l’Accordo, se pensate e ritenete che possa essere utile al vostro Club e all’attività che avete in corso nel primo semestre del 2019, contattate il Distretto per eventuali collaborazione.
Lavoriamo insieme e i nostri progetti avranno ancora più successo.
Milano, 7 gennaio 2019
Roberto Dotti, Governatore Distretto 2042