Care amiche e cari amici,
il giorno è arrivato e non vi nascondo che anch’io provo la giusta ansia. È molto comune provarla prima di partire e penso sia comprensibile pensare che sarà un viaggio impegnativo e che avrò bisogno della collaborazione di tutti per poter continuare la tradizione del nostro Distretto.
Per affrontare questa ansia pre-partenza, è fondamentale innanzitutto averne la consapevolezza e capire quale sia l’aspetto del viaggio che più crea preoccupazione, per cercare di ridurre gli imprevisti e individuare la giusta terapia.
Oltre alla soddisfazione per il traguardo raggiunto, oltre all’eccitazione e all’entusiasmo per l’inizio di
una nuova avventura, non ci si riesce a liberare, però, da una netta sensazione di timore e insicurezza: non possiedo la valigia di Mary Poppins e quindi non potrò mettere tutto ciò che mi potrebbe servire, ma solo quello che chi mi ha preceduto ha saputo insegnarmi e trasmettermi e quanto sono riuscito a raccogliere in questi lunghi anni di formazione.
E qui mi viene in mente una piccola storia letta qualche tempo fa in un libro: un giorno un contadino, riposandosi all’ombra al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era completamente chiuso, ad eccezione di un piccolo buchino sulla parte anteriore. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il buchino, riuscendo a intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze. Il contadino guardò a lungo gli sforzi eroici dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi. Così il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, estrasse dalla tasca un coltellino da lavoro e delicatamente allargò il buco del bozzolo, affinché la farfalla potesse uscirne senza alcuno sforzo. A questo punto accadde qualcosa di strano: la piccola farfalla, aiutata a uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere.
Il contadino si accorse del grave errore fatto e imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita: attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni di realizzare i nostri sogni.
Questo semplice racconto mi fa realizzare che nessuno di noi potrà mai dirsi pronto per un’azione: ci saranno sempre imprevisti e ostacoli che renderanno i nostri sforzi vani, come quelli della farfalla, ma le difficoltà che ci troveremo a dover affrontare, se lo faremo assieme, ci renderanno più forti e degni di realizzare i nostri sogni.
La forza di tutti noi, INSIEME, è l’essenza del nostro essere rotariani: la capacità di un’organizzazione di 1,2 milioni di donne e uomini connessi tra loro, nel Rotary, con l’obiettivo di fare del bene nel mondo.
L’unicità che ci regala l’essere rotariani è che a prescindere dal nostro Paese di provenienza, dalle lingue che parliamo, dalla nostra cultura e dalle nostre tradizioni, siamo tutti soci dei nostri club e membri della comunità che viviamo. In qualsiasi posto del mondo, in qualsiasi città o Paese troveremo sempre un amico rotariano in grado di tenderci la mano, pronto a farci superare ogni ostacolo.
Ecco perché questo pensiero mi aiuta a stemperare la giusta ansia della partenza, perché sono certo che in qualsiasi club in cui andrò troverò amici con cui connettere esperienze, idee e obiettivi e con i quali continuare ad agire per promuovere cambiamenti positivi e duraturi in tutte le comunità e anche in noi stessi.
Il nostro essere PRONTI AD AGIRE inizia proprio dal convincimento e dall’orgoglio di essere rotariani e dalla volontà di impegnarci, ognuno per i tempi e i modi che gli sono permessi, per produrre risultati positivi in termini di immagine e di servizio.
Pertanto, guidati dal desiderio di fare squadra insieme e ispirati dalla capacità di agire con il giusto divertimento, il nostro entusiasmo ci regalerà gli obiettivi che vorremo raggiungere. Nessuno di noi nel Rotary è un’isola, ma tutti insieme e pronti ad agire saremo in grado di connetterci, per un entusiasmante Anno Rotariano per noi e le nostre famiglie.
Una stretta di mano e… viva il Rotary!
Massimo