Care amiche e cari amici,
nel calendario rotariano il mese di maggio è dedicato all’Azione Giovanile e tutti Voi conoscete e apprezzate i programmi del Rotary per i giovani: sono infatti numerosi i nostri club che partecipano a tali programmi e lo fanno con entusiasmo. La stessa motivazione spinge molti nostri rotariani a sponsorizzare personalmente – con generosità economica e maggiore impegno personale – l’organizzazione di iniziative che incentivano i giovani. Ne parleremo al Congresso perché il buon esempio è contagioso. Nella lettera del mese scorso ho parlato dell’ottimo risultato del nostro RYLA e, per un refuso tecnico, un ringraziamento è rimasto omesso nell’invio della lettera ma non voglio che resti tale: un grande grazie a Francesco Pieralisi, Matteo Spinelli, Massimiliano Papa, Andrea Malaman, Lucia Barucco ed Elisabetta Cervellini per il grande lavoro organizzativo e l’ottimo risultato ottenuto. Grazie davvero a nome di tutto il nostro Distretto, oltre che mio personale. Pensando alle generazioni più giovani, possiamo chiederci se, immaginando i nostri club negli anni a venire e volendo assicurarne la continuità, ci preoccupiamo del ricambio generazionale e se dunque favoriamo realmente l’ingresso di persone più giovani, definendo ad esempio, almeno per qualche riunione, orari e modalità compatibili con professioni in avvio e famiglie formate da poco. Ma, soprattutto, potremmo chiederci a cosa aspirano i giovani che entrano nei nostri club. Qualche giorno fa un giovane professionista rotaractiano, molto attivo e motivato a una più ampia operatività di servizio, mi ha detto che entrerebbe immediatamente nel Rotary ma i costi sono troppo elevati. Nella maggior parte dei nostri club le quote annuali risentono dei costi delle nostre riunioni e ne parlo in questa lettera perché so che numerosissimi club e Presidenti (forse quasi tutti) in questo anno hanno affrontato o stanno affrontando il problema dei costi delle conviviali, molto aumentati dopo la pandemia.
Qualche club, per favorire l’ingresso dei più giovani e non ancora affermati professionisti, si caratterizza dall’avere quote associative più basse della media e per l’operatività di servizio non strettamente legata al solo denaro. Io penso che sia la via giusta ma so che, ovviamente, questo comporta anche il ripensare al nostro più tradizionale modo di incontrarci, che può essere innovato. Ad esempio, alcuni club in questo anno hanno periodicamente sostituito una conviviale tradizionale con percorsi culturali nella nostra bella città o visite a qualcuna delle numerose mostre ed esposizioni che Milano ci offre. Mi dicono essere state tutte molto partecipate non solo dai soci ma anche da parenti e amici, con il risultato di una notevole diminuzione dei costi e una maggiore inclusione e amicizia tra i partecipanti. Si possono dunque pensare modi nuovi e diversi di incontrarci – almeno in qualche occasione – per rinsaldare la nostra amicizia. Continuo a pensare che in ogni parte del mondo rotariano il denaro debba essere secondario all’impegno personale nelle iniziative di servizio, nelle quali tutti i rotariani devono poter avere un’opportunità concreta di attivazione. È ciò che nel Rotary cercano i più giovani, e certamente non solo loro. Il ritrovarsi insieme, la nostra convivialità, non è mai fine a sé stessa ma è uno strumento per il nostro servizio: non è dunque così fondamentale dove ci ritroviamo ma piuttosto perchè ci incontriamo con regolarità. Il Rotary è unico perché offre a tutti i soci l’opportunità di impegnarsi in attività e iniziative di servizio, che vengono pensate insieme quando ci incontriamo e che, sempre insieme, vengono successivamente realizzate. È questa la magia del Rotary ed è lo scopo dei nostri incontri: creare spirito di appartenenza e comunanza di intenti nel servizio rotariano. Il luogo in cui elaboriamo le nostre iniziative è invece secondario e, se ci pensate, non fa davvero la differenza.
Care rotariane e rotariani, continuiamo a guardare al futuro Immaginando il Rotary con la consapevolezza e l’orgoglio dei nostri Valori, della nostra Identità e di ciò che sappiamo e possiamo Fare. Questo solo conta ed è proprio ciò che dobbiamo trasmettere ai nostri più giovani soci.
Come sempre Vi abbraccio con grande affetto,
Patrizia De Natale
Governatore Distretto 2041 del Rotary International