Quante cose vorrei dirvi, amici miei.
Vi scrivo mentre ho ancora negli occhi l’entusiasmo, la pioggia, gli abbracci e il vento che hanno segnato la 33ma Venice Marathon.
Le avversità atmosferiche non hanno fermato i rotariani che hanno partecipato, ciascuno con le proprie capacità atletiche ma tutti con grande generosità, a una gara che è stata soprattutto un grande momento di festa.
Ma ancora più appassionante è stata la corsa che abbiamo affrontato tutti insieme e che abbiamo vinto già prima della partenza, superando il traguardo dei 30.000 euro fondi raccolti per “End Polio Now”. All’interno del Charity Program tradizionalmente associato alla manifestazione, infatti, il nostro Distretto si è confermato ancora una volta l’associazione più attiva e generosa, con oltre 31.000 euro che andranno a supporto del progetto mondiale che da 30 anni si prefigge di sconfiggere la poliomielite a livello globale: mentre vi scrivo vedo il “contatore” della Rete del Dono continuare a salire e sono convinto che ancora molti di noi doneranno – perché c’è tempo fino al 31 gennaio per farlo – anche piccole cifre per questa grande battaglia. Donare è facile, cliccando qui.
Di questa Venice Marathon che ho avuto il piacere di condividere con molti di voi, voglio però raccontarvi soprattutto una suggestione personale, intensa ed esaltante.
Alla partenza dei 10 km eravamo tanti e festosi, pur se già parecchio inzuppati di pioggia, fiduciosi che il tempo ci avrebbe graziati, forti della forza che un grande gruppo sa infondere.
Le canottiere rosse che costituivano la “divisa da gara” dei rotariani del Distretto sfilavano e si salutavano allegramente a volte senza potersi riconoscere, imbacuccati com’eravamo per ripararci dalla pioggia e dal vento.
C’è stato chi ha preso subito la testa del gruppo correndo, chi ha preso un passo spedito, chi andava più lentamente. Più tardi, la fatica e il maltempo hanno rallentato un po’ tutti, ma quando le “canottiere rosse” s’incontravano, anche per “superarsi”, era sempre un momento di festa e d’incitamento.
In quei momenti ho sentito tutta l’energia del Rotary, tutta la nostra capacità di andare oltre agli ostacoli piccoli o grandi. Di affrontare la fatica dei passi nell’acqua alta con lo slancio e la convinzione che il traguardo è più importante di un record, che ogni singolo sforzo è decisivo per portare messaggi rilevanti come quello di “End Polio Now” sulle nostre canottiere. Ho capito, una volta di più, che come rotariani sappiamo cogliere le sfide, tutte, forti dei nostri obiettivi e della nostra intensa rete di amicizia.
Non credo avrei potuto avvertire sensazione migliore alle soglie del mese di novembre, tradizionalmente dedicato alla Fondazione Rotary del Rotary International. Un mese dedicato a ricordare che questo nostro straordinario patrimonio – d’idee e di energie, prima ancora che di denaro – è lo strumento che ci aiuta a “pensare in grande”, come mi è piaciuto definirlo aprendo il Forum del 20 ottobre scorso dedicato, appunto, alla Rotary Foundation.
Anche quello è stato un appuntamento molto partecipato e molto vivace, ricco soprattutto delle intense testimonianze dei rappresentanti dei Club che hanno realizzato magnifici Service grazie alla RF: rotariani che hanno dovuto superare qualche ostacolo, certo, ma che hanno realizzato progetti talmente grandi e importanti da far dimenticare ogni fatica, da alleggerire ogni sforzo. Anche perché, e lo ricordo con orgoglio, abbiamo a disposizione una Commissione Distrettuale per la Rotary Foundation molto competente e altrettanto generosa, che sa sempre indirizzare e consigliare – ed anche sostenere con quel tanto di fiducioso ottimismo che è necessario nelle grandi imprese – i progetti dei Club.
Ascoltare le esperienze, la progettualità, i successi e i grandi sogni diventati progetto e poi trasformati in realtà è stato esaltante per tutti. Per me ancor di più, perché continuo a ricevere positivi feedback su quell’incontro grazie al quale molti Club hanno stabilito contatti con chi ha già realizzato del Global Grant o delle Borse di Studio, confrontandosi sulle modalità e le difficoltà. Anche questo è “essere d’ispirazione”, e non saprò mai ringraziarvi abbastanza per quanto state dimostrando di coglierne tante, di ispirazioni.
Lo tocco con mano nelle mie visite ai Club, dove trovo atmosfere magnifiche e progetti sorprendenti; lo leggo nella stampa e nei social, ma anche nei vostri volti quando mi raccontano quel che i vostri Club stanno realizzando. Ecco: dedicare il mese di novembre alla Rotary Foundation spero sarà d’ispirazione anche nei Club, per promuovere iniziative che possano farla meglio conoscere, per rilevare che è grazie ad essa che i progetti di tutti noi potranno diventare ancora più grandi e significativi.
Ma noi che non ci fermiamo mai, abbiamo ora un altro grande progetto da realizzare: promuovere e tutelare il patrimonio artistico e culturale.
Azione che non rientra in quelle statutariamente previste dal Rotary International e che il Distretto 2060 ha il privilegio di poter sostenere anche attraverso il Progetto Onlus (unico in Italia, che ora comincia anche a essere imitato da altri Distretti), ma che per le importantissime ricadute che può avere nel nostro Paese e in tutto il mondo vorremmo diventasse una priorità.
Consapevoli che il rispetto e la tutela dell’Arte e della Cultura sia un tassello fondamentale, se non il più importante, per la costruzione della pace e per il benessere comunitario, affronteremo questo tema insieme sabato 17 novembre al Palazzo del Bo dell’Università di Padova, con il Convegno “Il Rotary per la Cultura e lo Sviluppo – Una sfida per il benessere di tutti”. Sarà una giornata speciale in cui il nostro Distretto parteciperà attivamente all’Anno Europeo del Patrimonio lanciando il tema dell’Arte e della Cultura come settima area d’intervento a livello mondiale, con la partecipazione di ospiti internazionali e massime cariche dell’UNESCO.
Mi auguro saremo in tanti, pronti a cogliere questa nuova sfida. Ad affrontarla con il passo calibrato e determinato del maratoneta. E con l’entusiasmo che noi rotariani sappiamo coltivare.
Buon mese di Novembre, Buon Rotary.
Riccardo