Il calendario rotariano dedica il mese di ottobre allo Sviluppo Economico e Comunitario.
Ed è un tema che come rotariani dobbiamo sentire come parte integrante della nostra appartenenza al Rotary, poiché fu proprio Paul Harris, nel 1905, uno dei primi a comprendere che lo sviluppo di relazioni comunitarie è fondamentale per promuovere il più proficuo sviluppo economico.
Come promotori dello sviluppo abbiamo investito e continuiamo a investire, grazie alla Rotary Foundation, in comunità lontane dove le nostre capacità economiche e progettuali rendono possibile alleviare, quando non risolvere, situazioni di difficoltà economica e sociale. Ma credo che la sfida più grande di oggi sia quella di pensare allo sviluppo economico delle nostre comunità. E non mi riferisco, no, a investimenti economici o imprenditoriali. Ma alle idee, alla nostra capacità di progettare e realizzare service che ci rendono promotori di una maniera unica di essere utili, grazie alle professionalità di ciascuno di noi e all’etica del servizio che ci accomuna.
Durante le mie visite ai Club del Distretto scopro service straordinari, capacità creative e progettuali entusiasmanti messe al servizio delle più diverse istanze della società contemporanea. Progetti che mi ricordano che il vero sviluppo economico può solo essere comunitario eche solo il benessere condiviso è veramente tale. Che una magnifica villa nel bel mezzo di una bidonville non può essere una dimora confortevole, insomma.
Ma ogni nostro service, poiché realizzato al di sopra di ogni interesse personale, produce una piccola o grande forma di sviluppo economico. Sia che vada a contenere un disagio, sia che promuova la cultura e la bellezza, sia che soddisfi una qualsiasi altra esigenza, porta beneficio e sviluppo, anche in termini economici indiretti, a un’intera comunità.
La sfida più grande, dicevo sopra, è quella di riuscire a realizzare progetti volti a un reale e condiviso sviluppo economico delle comunità in cui viviamo, che possano continuare a esprimere il loro effetto positivo nel tempo intercettando non solo le necessità di oggi ma quelle di un futuro più o meno prossimo. Abbiamo le capacità per farlo e abbiamo un network mondiale cui accedere attraverso un sito ricchissimo d’idee, esempi, ispirazioni: navigare in rotary.org è già avvertire che possiamo essere tra i protagonisti di uno sviluppo comunitario globale e prendere contatto con chi ci può insegnare quel che non sappiamo e beneficiare di quanto conosciamo. Ricordiamocelo, allora, cheabbiamo “a portata di click” il modo più semplice e diretto per cominciare a progettare uno sviluppo condiviso, per dare risposte locali a domande globali. Per essere d’ispirazione globale con le nostre esperienze locali.
Di alcune sfide che abbiamo affrontato e che affronteremo grazie alla Rotary Foundation parleremo sabato 20 ottobre al Forum dedicato a essa, al quale mi auguro di incontrarvi numerosi.
Di quella più grande che il Rotary ha mai sostenuto ci ricorderemo, invece,mercoledì 24 ottobre celebrando il 30° anniversario della Global Polio Eradication Initiative con il 6° evento annuale di World Polio Day a Philadelphia, che sarà trasmesso in livestreaming in tutto il mondo.Spero vivamenteche anche nei nostri Club sarà una giornata in cui sapremo ricordarci e ricordare che in questi trent’anni abbiamo aiutato a immunizzare oltre 2,5 miliardi di bambini in 122 paesi. Che abbiamo quasi vinto una lotta titanica contro una malattia devastante, che oggi resiste solo in Pakistan e in Afghanistan dove la campagna continua nonostante le difficili situazioni interne. Che ogni bambino vaccinato contro questa terribile malattia è un investimento sanitario, morale e inevitabilmente anche economico sul futuro. Anche per questo spero saremo in tanti a correre (o a camminare, ma comunque a partecipare) contro la polio alla Venice Marathon di domenica 28 ottobre. Personalmente mi sto già allenando da tempo, ma nessuna preparazione sarà sufficiente ad affrontare l’emozione di rivedere i tanti pettorali rossi dei rotariani che ancora una volta, ciascuno con le proprie energie, si schiereranno contro la polio. Pettorali rossi che ricorderanno anche a tutti gli altri partecipanti che noi sappiamo fare grandi progetti e abbiamo la forza per realizzarli, convinti che l’unico vero sviluppo economico è comunitario.
Riccardo De Paola