Lettera del Governatore – ottobre 2019

La vita di un uomo puro e generoso è sempre una cosa sacra e miracolosa,
da cui si sprigionano forze inaudite che operano anche in lontananza.”
(Hermann Hesse)

Ottobre – mese dello sviluppo economico comunitario

Cari amici,
lo sviluppo economico comunitario, cui è dedicato il tema del mese di ottobre, è spesso relegato all’ultimo posto quando vengono elencate le 6 aree di intervento del Rotary.
Certamente Pace, Cura delle Malattie, Acqua… ci toccano con maggior immediatezza e convinzione.
Ma mai come negli ultimi tempi gli avvenimenti dell’attualità hanno richiamato con altrettanta concretezza i temi dello sviluppo economico non solo delle aree endemicamente interessate da un elevato livello di arretratezza, ma anche di quelle che consideravamo, e lo sono tuttora, appartenenti al mondo più ricco ed economicamente avanzato.

Accanto alla moltitudine di esseri umani – donne, uomini e bambini, spesso soli – che fuggono da guerre, barbarie di ogni specie, miserie e fame, ci troviamo di fronte a nuove povertà che riguardano anche i nostri territori.
Il susseguirsi di periodi di crisi o di rallentamento dello sviluppo economico hanno contribuito ad allargare la distanza fra il mondo ricco e quello povero, non necessariamente separati dalla geografia, con tutta una gamma di differenze economiche e sociali che il Rotary si propone di combattere da sempre, a livello locale e globale.
Il nostro generoso impegno deve essere allora indirizzato a fornire impulso alla crescita delle economie deboli, che possono essere talvolta nicchie presenti anche all’interno dei paesi cosiddetti avanzati: ciò è essenziale per creare i presupposti di un mondo più equo, dove tutti possano avere accesso alle risorse necessarie per una vita decorosa.
Solo se saremo prodighi di aiuti materiali e, soprattutto, capaci di sviluppare le competenze necessarie a un autonomo accesso alle risorse, avremo allora lavorato da rotariani, perché avremo eliminato le cause del problema e non la manifestazione esteriore dello stesso.
Nonostante tutti i nostri sforzi, la nostra dedizione, la nostra passione, potremmo pensare che tutto ciò in cui ci siamo impegnati sia, in definitiva, inutile?
No, non è così.

In tante situazioni, nel nostro Distretto, anche in collaborazione con altri distretti o con altre organizzazioni meritorie, siamo stati capaci di fare la differenza per le comunità verso le quali abbiamo concentrato la nostra attenzione.
Bastano pochi esempi per ricordare quanto questa affermazione sia concreta:
• il programma Virgilio, con professionisti rotariani come tutori volontari, ha fornito in più di 20 anni supporto alla nuova imprenditoria nell’avviamento dell’attività a vantaggio di oltre 1000 nuove aziende (oggi le chiamiamo start-up) nelle fasi cruciali dell’ingresso e del posizionamento nel mercato, nella strutturazione organizzativa e nell’organizzazione economica e finanziaria;
• il progetto Aquaplus, che si propone di operare per il miglioramento della qualità di vita e delle condizioni socioeconomiche della popolazione della regione della Tanzania a sud di Dar es Salaam, attraverso la valorizzazione delle potenzialità ittiche della zona;
• le molteplici iniziative dei rotariani in occasione di calamità naturali nel nostro Paese, indirizzate prevalentemente a far ripartire le economie locali in parallelo ad altri interventi di recupero dei tessuti sociali e abitativi.
E di esempi, sia io che voi, potremmo citarne diversi altri, più o meno importanti, ma tutti significativi e che hanno fatto la diversità per le comunità a cui erano indirizzati.
Quanto dobbiamo chiederci è se ciò che ideiamo e facciamo è veramente risolutivo e se potremmo fare di più e meglio.
E la risposta è certamente sì.
Ma al tempo stesso, dobbiamo essere orgogliosi dei risultati straordinari che siamo stati capaci, con la nostra generosità, di realizzare: non dimentichiamolo mai.

Se il nostro intervento ha aiutato il nascere di una piccola realtà imprenditoriale, lo sviluppo economico di una comunità locale, la rinascita di un tessuto produttivo… beh, il Rotary e i rotariani hanno fatto bene la loro parte.
I nostri club, i nostri distretti hanno saputo recitare – e devono continuare a farlo – un ruolo di collante fra vari attori in questo processo di crescita sostenibile e di sviluppo della nostra società, connettendosi con istituzioni e organizzazioni che operano in questi ambiti.
Per fare questo dobbiamo concentrarci sulla possibilità di connetterci sia fra noi rotariani sia con tutte le forze della società che siano davvero interessate a risolvere i problemi degli squilibri oggi esistenti.
Concludo, augurando a tutti di trovare gioia nell’impegno solidale!
Il Rorary connette il mondo