Marzo è il mese in cui celebriamo il Rotaract e questo, per i nostri giovani partner nel service, è stato davvero un anno da ricordare.
Nella scorsa primavera, il Consiglio di Legislazione ha elevato lo status del Rotaract nel nostro Statuto: il Rotary International adesso, è l’associazione sia dei Rotary club sia dei Rotaract club. Poi, a ottobre, il Consiglio centrale del Rotary ha eliminato il limite d’età, ormai artificiale, del Rotaract e ha adottato altre misure per abbattere le barriere che ostacolavano la crescita del Rotaract in alcune parti del mondo.
Erano misure necessarie da tempo, perché il Rotaract è una visione di ciò che il Rotary deve diventare. Non solo abbiamo bisogno di aprire le nostre porte ai nostri giovani colleghi, ma dobbiamo anche aprire le orecchie e il cuore all’esperienza del Rotary che essi trovano più coinvolgente. Questo è uno dei modi migliori per far crescere il Rotary nel senso più pieno del termine.
Far crescere il Rotary, per me, significa molte cose. Dobbiamo far crescere il nostro service e l’impatto dei nostri progetti. E, cosa più importante, far crescere il nostro effettivo per realizzare di più. I rotaractiani ci offrono proprio quest’opportunità, non solo perché possono entrare a far parte del Rotary nel momento che ritengono più opportuno, ma anche perché capiscono cosa serve per attrarre altre persone come loro.
La solita routine non può più bastare. Far entrare nuovi soci per sostituire quelli che perdiamo non è la risposta. È come continuare a versare dell’acqua in un secchio bucato. Dobbiamo invece affrontare le cause di fondo della perdita di soci che avviene in tante parti del mondo: il coinvolgimento dei soci, che non è quello che dovrebbe essere, e la composizione demografica del nostro effettivo, che è sempre più sproporzionatamente rappresentata da individui di età avanzata.
È tempo di fare cambiamenti di fondo. Sappiamo già quali sono gli ostacoli verso un effettivo impegnato e diversificato. È giunta l’ora di applicare quel che sappiamo e agire: inventare nuovi modelli di affiliazione, aprire nuovi percorsi per entrare nel Rotary, e creare nuovi club Rotary e Rotaract laddove quelli esistenti non rispondono ai bisogni di oggi.
I nuovi modelli di club rappresentano un’opportunità per connettersi con un insieme più diversificato di persone, e in particolar modo con chi non può o non vuole affiliarsi ai nostri tradizionali club. Già da qualche tempo stanno emergendo nuovi modelli di club, ma sta ai governatori distrettuali farne una realtà. A gennaio, all’Assemblea Internazionale, i nostri Governatori Eletti hanno partecipato a un’esercitazione denominata “Costruisci il tuo modello di club”. È stata una magnifica esperienza che li ha posti nel giusto atteggiamento mentale per il lavoro che li attende.
In ultima analisi, però, toccherà a rotaractiani e giovani rotariani inventare nuovi modelli di club più validi per la prossima generazione. Possiamo forse pensare di sapere cosa vorranno i giovani dai Rotary club nel futuro, ma io mi aspetto, con fiducia, che questi giovani ci sorprenderanno. A noi spetta il compito di appoggiare le loro innovazioni, perché ci aiuteranno a far crescere il Rotary perché il Rotary connette il mondo.