L’Interclub “Caravaggio in città” al carcere di Bollate

RC Milano Duomo

La punta di diamante del lavoro più che decennale del RC Milano Duomo con il Gruppo della Trasgressione

Zappiamo la terra per sognare le stelle o viceversa? Il cielo e la terra, lo spirituale e l’umano. Questa frase, che compare in testa al portale del Gruppo della Trasgressione, rappresenta al meglio questa realtà emblematica. Si tratta di un gruppo nato nel 1997 a San Vittore e presente soprattutto nelle carceri di Opera e Bollate. Costituito da circa 60 detenuti, una mezza dozzina di tirocinanti pre e post laurea, oltre che da una dozzina di comuni cittadini di tutte le età, il Gruppo della Trasgressione è guidato e coordinato dallo psicologo e psicoterapeuta Angelo Juri Aparo. Ed è proprio con il Gruppo della Trasgressione che il Rotary Club Milano Duomo da ormai più di dieci anni porta avanti importanti progetti e apprezzatissimi service. Giovedì 23 marzo scorso si è svolto presso il Carcere di Bollate un Interclub estremamente rappresentativo proprio di tutto questo. “Caravaggio in città”, questo il titolo dell’incontro che ha visto la partecipazione di ben cinque Rotary Club: Milano Duomo, Eco Milano, Milanofiori, Milano Fiera, Milano Aquileia. Oltre 50 rotariani che si sono ritrovati presso il Carcere di Bollate per dare voce a una tra le iniziative più importanti di tutto l’anno. I rotariani si sono riuniti insieme al Dott. Aparo e ai carcerati facenti parte del Gruppo della Trasgressione in una tavola rotonda del tutto particolare. Coordinato dal Prof. Stefano Zuffi, rotariano e storico dell’arte, l’evento è partito da un ragionamento, dapprima artistico e poi filosofico, sull’opera di Caravaggio “La chiamata di San Matteo”, per arrivare a una riflessione di grandissima portata: tutti noi siamo chiamati alla responsabilità, in particolare chi deve uscire da un percorso di devianza da correggere. Estremamente sentita la partecipazione di tutti i presenti al momento di confronto. Così come estremamente interessanti sono state le riflessioni nate in merito, molte delle quali, scaturite direttamente dalle esperienze e dalle considerazioni dei detenuti. Il Gruppo della Trasgressione, d’altra parte, rappresenta una realtà estremamente emblematica. Con il suo silenzioso lavoro è infatti in grado di fare ciò che, a prima vista, potrebbe sembrare impossibile: lavorare insieme, giorno dopo giorno, spinti dalla fiducia che, con altri uomini e donne, si può costruire qualcosa. Anche se sei un detenuto. Si possono superare i propri limiti, si può andare oltre. Si può “vedere” la chiamata interiore che ognuno di noi ha, e rispondere, ciascuno a suo modo. «ll lavoro che abbiamo fatto insieme al RC Milano Duomo ha portato a grandi risultati. – dice il Dott. Aparo –Siamo partiti più di dieci anni fa con le bancarelle di frutta e verdura lungo un percorso di emancipazione del condannato e di un suo graduale rientro in società, di prevenzione del bullismo nelle scuole medie inferiori e superiori fino alla formazione degli studenti universitari e alla costruzione di una rete nel e con il territorio. Per arrivare, quindi, ai grandi eventi di quest’anno». “Caravaggio in città” rappresenta la punta di diamante di tutto ciò. «Io credo che l’uomo pensi a Dio per “zappare la terra” e per costruire questa terra con gli altri uomini. – conclude il Dott. Aparo – D’altra parte la costruzione della terra con gli altri uomini si realizza proprio grazie alla volontà di superare sé stessi per raggiungere l’eternità». Grande, naturalmente, la soddisfazione di chi ha partecipato attivamente al concretizzarsi dei progetti e dei service nati per il Gruppo della Trasgressione. A partire dalla socia Paola Granelli, che per anni è stata un pilastro dei progetti portati avanti con il Gruppo: «Dal progetto delle bancarelle di frutta e verdura siamo passati alle scuole fino alla croce rossa e agli operatori sanitari. Il nostro lavoro – afferma Paola – non si è mai fermato, e ha portato ora a un evento della portata dell’Interclub appena realizzato». «Siamo venuti qui per conoscere non solo un argomento di arte, ma soprattutto un pezzo di umanità», sottolinea Charlotte Hermes, responsabile dei progetti del Club insieme a Edoardo Guida. «La discussione scaturita durante l’evento ha avuto un’importanza enorme dal punto di vista umano». E, infine, le parole emozionate e orgogliose della Presidente del Club, Lucia Barucco, a tutti i soci del RC Milano Duomo: «Cari soci, vi porto i complimenti per l’impegno che svolgiamo. Penso che oggi sia stata un’occasione di cui andare fieri, e spero che possa essere stato un momento arricchente e di crescita per voi, tanto quanto lo è stato per i detenuti che hanno avuto modo di confrontarsi. Possiamo essere fieri di oggi, grazie!»                                                                                            

Anna Maria Girelli Consolaro