Mi è stato fatto un appunto su come è impostata la rubrica da parte di alcuni soci che secondo loro non vengono discussi e analizzati gli eventi attuali e non si esprime un giudizio su di essi. L’intento di questa rubrica, e qui lo ribadisco, è quello di far crescere la consapevolezza e la conoscenza dei fattori che possono favorire/sfavorire la Pace per giungere poi a riconoscere la storia e il ruolo del Rotary nella promozione della Pace. Il rotariano è un “operatore di pace” e non un cronista o un opinionista della Pace. Noi agiamo per rimuovere tutto ciò che ostacola la Pace e vogliamo creare un mondo più giusto e umano. E lo facciamo con i nostri service, con i nostri progetti, con il nostro impegno quotidiano nel sostenere ciò che ci unisce e agiamo per cambiare vite alle persone svantaggiate.
Nell’articolo precedente ho detto che prima di passare a come implementare e divulgare una cultura della Pace occorre sfatare i pregiudizi diffusi su terrorismo e religione quali fattori destabilizzanti e prendere coscienza delle minacce ecologiche e delle pandemie. A tal proposito, voglio ribadire che la strumentalizzazione di ideali o delle fedi religiose per scopi che nulla hanno a che fare con essi è una pratica endemica e millenaria. Solo attraverso una maturazione sociale e culturale sarà possibile rimuovere tali pregiudizi. Ci troviamo, invece, di fronte a minacce concrete che possono vanificare ogni nostro sforzo nel generare la Pace: una minaccia è sicuramente quella ecologica. Il rapporto che ogni anno l’Institute for Economics & Peace (IEP) pubblica con il titolo, “Ecological Threat Report” (ETR) è uno strumento di lettura e misura delle minacce ecologiche che i Paesi stanno attualmente affrontando e fornisce proiezioni per il 2050. Scarica l’ultimo ETR 2024!
La ricerca adotta un approccio sfaccettato e multidimensionale analizzando il rischio a livello nazionale, di Distretto amministrativo e di città, valutando al tempo stesso queste entità in base alle minacce ecologiche, alla resilienza sociale e ai livelli di pace. Inoltre, la ricerca fornisce proiezioni fino al 2050. Per aiutare la comunità internazionale a stabilire le priorità, l’IEP ha identificato i Paesi, i Distretti amministrativi e le città più a rischio. Senza un’azione internazionale concertata, il degrado ecologico continuerà ad accelerare, intensificando una serie di problemi sociali, tra cui la malnutrizione e la migrazione forzata. Se combinato con ulteriori fattori di stress, come la pressione demografica e la cattiva governance, il risultato probabile sarà un aumento dei conflitti. Tuttavia, con un’azione appropriata, che includa la cattura di micro-acque, rese agricole migliorate e una migliore governance locale, gli effetti possono essere sostanzialmente mitigati.
Una delle principali conclusioni del rapporto di quest’anno è che, attraverso miglioramenti nella cattura dell’acqua per la produzione alimentare, è possibile sviluppare un modello economicamente sostenibile che mostri interessanti ritorni sugli investimenti. Ciò ha il potenziale di ridurre la fame e la povertà e di incrementare sostanzialmente l’attività economica nell’Africa Subsahariana. Affinché l’Africa Subsahariana soddisfi i suoi bisogni alimentari di base entro il 2050, dovrà più che raddoppiare la sua produzione di cereali, che rappresentano il fondamento della dieta della regione.
Risultati chiave:
- Le minacce ecologiche, come la rapida crescita della popolazione, il rischio idrico e l’insicurezza alimentare, saranno aggravate dal cambiamento climatico, causando spostamenti di massa di persone e conflitti.
- Un aumento del 25% dell’insicurezza alimentare aumenta il rischio di conflitti del 36%.
- Allo stesso modo, un aumento del 25% del numero di persone senza accesso al bere pulito aumenta la probabilità di conflitto del 18%.
- 1 miliardo di persone vivono in 42 Paesi che attualmente si trovano ad affrontare una grave insicurezza alimentare.
- 1 persona su 4 nel mondo non ha accesso regolare all’acqua potabile sicura.
- Entro il 2050 2,8 miliardi di persone risiederanno in Paesi che si trovano ad affrontare gravi minacce ecologiche, rispetto agli 1,8 miliardi di oggi.
- Oltre il 60% delle megalopoli del mondo stanno crescendo rapidamente e si trovano in Paesi con alti livelli di violenza o conflitto. Queste città non hanno le risorse finanziarie per far fronte alla crescita della popolazione.
Nel prossimo numero cominceremo a conoscere e come usare gli strumenti per misurare la Pace Positiva.