Taranto, Peacebuilding Conference
Sfruttando parzialmente il ponte per la festa della liberazione il 27 e 28 aprile a Taranto il Rotary International ha organizzato, per la prima volta in Italia, una Conferenza Presidenziale Internazionale sul tema: “La pace e la salute materna e infantile”.
Visto l’argomento e la splendida location è stata immediata l’unione dei due argomenti al grave dramma migratorio che quotidianamente fende le onde del Mediterraneo.
I numerosi paesi rappresentati hanno avuto occasione di conoscere e approfondire un aspetto importante di questo problema, spesso trascurato o deformato dai media.
Tra tutti i relatori presenti quello più concreto, importante e drammatico è stato il medico di Lampedusa, il Dr. Pietro Bartolo. Pietro ha raccontato, con l’ausilio di alcune crude immagini, il dramma e l’angoscia che quotidianamente vive sulla sua meravigliosa isola.
Ha detto di essere la persona che al mondo ha svolto il maggior numero di visite mediche. Sono circa 350.000, ma un secondo record ottenebra il suo cuore. Non ne va fiero, ma è reale. È un record infamante, triste, inaccettabile e spesso incomprensibile nelle sue origini. È il numero di esami autoptici effettuati. Chi non ce la fa, ha il diritto alla dignità del riconoscimento, ha il diritto a far conoscere al mondo la verità su come e perché gli è stato negato un futuro, anche brutto, ma un futuro vivo. Realtà atroci. Non solo tragiche fatalità, ma anche veri e propri delitti che devono trovare giustizia umana e divina.
Altri appuntamenti particolarmente significativi sono stati quelli con il Dr. Stefano Vella e con la Dr.ssa Concetta Mirisola che hanno spiegato le reali condizioni di arrivo dei migranti. Senza slogan politici e/o alterazioni della verità per secondi fini hanno illustrato le malattie che questi migranti portano con loro e le cure di cui necessitano. Molte malattie, nessuna realmente infettiva o pericolosa per noi. Qualcuna è portata dalle terre d’origine, altre sono contratte durante il viaggio, ma tutte minano la salute di queste persone. Scabbia, diarrea, disidratazione, piaghe, avvelenamento da idrocarburi e acqua salata, un mix di mali più o meno debilitanti, pericolosi o mortali. Molte altre sono le patologie che colpiscono questi viaggiatori e che è necessario curare in modo tempestivo ed efficace.
Questi sono i temi più importanti che abbiamo toccato in questa due giorni, assieme allo stato di avanzamento dei progetti umanitari e sanitari in Nigeria e India, che per quanto belli, onorevoli e ben avviati passano in secondo piano rispetto agli altri temi trattati.
Però ci danno il senso di quanto stiamo lavorando bene nel mondo per raggiungere i nostri obiettivi, rendendo efficienti le strutture sanitarie in quelle regioni.
Politicamente parlando il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha fatto un bellissimo intervento in cui offre la sua piena disponibilità per collaborare a progetti umanitari importanti e risolutivi come solo noi Rotariani sappiamo promuovere e fare.
La due giorni di Taranto non è stata solo conferenza. Altri eventi hanno reso interessante il weekend: il concerto della Giovane Orchestra Jonica e l’esposizione al Castello Aragonese dei progetti più importanti svolti nei vari Distretti d’Italia e lo svolgimento del Ryla nazionale 2018 per i giovani meritevoli di tutta Italia.
All’esposizione, come Distretto 2042, abbiamo avuto amplissima visibilità e spazio a disposizione, con ben 4 progetti interamente nostri, uno condiviso con il 2041 e, grazie a tutti i Rotaract d’Italia, anche di una quota del loro progetto nazionale.
Il progetto condiviso con il distretto milanese è Aquaplus, mentre i nostri progetti esclusivi sono:
– “Welcome to work” è l’evoluzione dell’alfabetizzazione. Si tratta di una App che permette agli stranieri, di varie lingue, di apprendere i principali vocaboli per iniziare un dialogo e un’attività lavorativa tramite uno strumento elettronico e non con i vecchi libri cartacei.
– “Formare le formatrici” riguarda la preparazione e l’istruzione di un gruppo di educatrici dedicate all’accoglienza di donne straniere, per superare barriere linguistiche, religiose e di costume.
– Il premio “Gavioli Film Festival” ogni anno coinvolge qualche centinaio di studenti nella realizzazione di cortometraggi su temi specifici, favorendo lo sviluppo dell’espressività giovanile attraverso il linguaggio audiovisivo e la sua scrittura. Il tema trattato quest’anno è “Benvenuti in Italia”.
– “Le domeniche della salute” promuove l’informazione sanitaria sul territorio per la prevenzione delle patologie più comuni della e nella società moderna.
-Per il Rotaract c’era “Wingbeat”, il drone attrezzato per il soccorso sanitario veloce.
Pensato nel distretto 2120 di Ivana Fico, portavoce del progetto in assemblea plenaria con il Presidente internazionale, vedrà il primo prototipo volare legalmente su Bologna, nel distretto 2072 di Martina Po, con alcuni piloti formati appositamente, già nei prossimi giorni.
Poi c’ è stato sabato mattina l’intervento del Presidente Internazionale Jan Riseley; momento emozionante e pieno di significato per noi Rotariani; da solo valeva la partecipazione alla Conferenza.
All’intervento Presidenziale è seguito quello del Presidente della Rotary Foundation: più concreto, ma di minor impatto emotivo.
Questi sono stati gli interventi e le attività tenutisi a Taranto, ma la conferenza non è stato solo questo. E’ stata anche l’occasione per conoscere una nuova realtà, diversa dalla nostra.
Taranto, la nostra città ospite, è meravigliosa! Ho trovato una città pulita, ordinata, con spunti storico/artistici eccellenti. Una realtà quotidiana ben diversa dall’ideale comune che si può avere dal nostro lontano nord attraverso i giornali e i fatti di cronaca. Un senso civico, anche nelle zone più povere, diverso dal nostro. Se è vero che qui nessuno usa il casco e sul motorino sono spesso in 2 e che raramente le auto si fermano per i pedoni sulle strisce è anche vero che c’è un rispetto per la città e le strutture cui non sono abituato. Tutti usano i cestini per carte e sigarette, i netturbini sono presenti e puliscono il poco sporco che i cittadini lasciano in posti inadeguati, i parchi sono tenuti benissimo, sono pochissimi i muri vandalizzati da scritte e slogan. C’è spazio per gli artisti di strada, tendenzialmente in accordo con i proprietari dei muri che diventano vere opere d’arte. Bibliotechesolidali per tutti, cariche di libri, poste in piccoli armadietti accessibili a tutti, semplicemente appesi fuori dalle chiese o dagli edifici pubblici. Le ho viste in ordine, con tutti i libri ben tenuti e le cassette in ottimo stato. Non nascondo che sono rimasto sorpreso nel trovarle in così ottimo stato. La stessa cosa, dalle nostre parti la immagino vandalizzata, depredata e resa inutilizzabile in breve tempo! I tarantini sono persone cordiali e generose, che ti fanno venire voglia di non tornare a casa.
Tutto questo in una città di mare, con molti piccoli musei da visitare e ottimi spunti artistici da ammirare per le vie delle “due” città.
Tutto perfetto? Sicuramente no. Ci sono sicuramente aspetti meno nobili che non ho potuto conoscere, realtà drammatiche e che necessitano soluzioni, ma l’impressione generale sulla città di Taranto è stata positiva.
Infine, ho due dispiaceri. Due iniziative locali che potevano essere un bel veicolo pubblicitario da sfruttare come Rotary e come gesto di pace e integrazione.
Il motoraduno che si è tenuto davanti al Castello Aragonese che non ha visto la prevista partecipazione di appassionati Rotariani dai vari distretti d’Italia e la “Taranto nel cuore”, una corsa podistica non competitiva di solo 3,3 Km, di cui ho scoperto l’esistenza solo quando ero già in giro per musei, per le vie di Taranto e “Taranto vecchia”.
Un peccato! Sono stati due eventi svolti domenica mattina, fattibilissimi anche da noi partecipanti alla conferenza e se solo lo avessi saputo prima… le scarpette da corsa io le avrei infilate volentieri come cerco di fare almeno una volta a settimana, ma qui avrebbe avuto un sapore diverso dal solito allenamento.
Questa è stata la Rotary Peacebuildind Conference, un onore esserci stato!
Andrea Brianza