Primo “InterPassport” Zona 14

RC Milano Metropolis Passport

Insieme per l’inclusione e la diversità

Da pochi anni mi sono accorta che quando al telegiornale, in radio, ovunque, sentivo “il mondo dei giovani” il conduttore non si stava più riferendo a me e alla mia generazione, ma ad altri giovani. Ci ho messo un po’ a realizzarlo, non è stato semplice accettarlo, ho solo 36 anni ma il mondo dei “giovani” non è più il mio riferimento. E quindi chi sono i giovani di oggi?
Anche per lavoro, mi trovo spesso a leggere e riflettere sui “needs” della Gen Z che identifica coloro che sono nati fra il 1996 e il 2016 e che pare sia la prima generazione fluida della storia che rigetta la divisione binaria ed eliminerà le distinzioni di genere.
Per questa generazione, alcuni temi sono dei non temi. La discriminazione è azzerata, il digitale è la norma, come la tutela dell’ambiente. Sono realistici e pragmatici, rapidi e immediati. Perdono però l’attenzione in poco tempo, è infatti una generazione molto impaziente e desiderosa di non perdersi nessuna opportunità e vivere sempre al massimo.
Prima di loro i Millennials, eccomi! Ancora prima la Generazione X, i Baby Boomers e i più Senior che vengono chiamati Greatest/Silent. Ognuno di questi gruppi di persone ha caratteristiche molto nette, ma in continua evoluzione, in particolare con un forte legame allo sviluppo tecnologico.
In maniera simile nasce un Passport, naturale evoluzione della specie umana, senza che il passato sia rinnegato, senza che il nuovo che verrà sia meglio del precedente, senza nessuna pretesa di inventare, senza pensare che una riunione digitale sia sempre meglio di un incontro in presenza, ma semplicemente con la voglia di vivere l’associazione in maniera attuale e contemporanea, proseguendo il cammino iniziato oltre un secolo fa in quel di Chicago.
Un Club Passport desidera rappresentare, per l’uomo che vive l’epoca attuale, la risposta rotariana più vicina alle sue esigenze di vita: una rete di amicizie che continua a nascere tramite il service, un gruppo di persone che si ritrova in fisico e in digitale, perché spesso il lavoro lo trattiene in ufficio sino alle 20:30 e collegarsi a uno Zoom meeting alle 21 diventa più accessibile rispetto al dover essere ogni settimana alle 20 in un hotel del centro città. Dove ogni Socio è obbligatoriamente parte di una commissione o di un programma e la sua partecipazione è sempre sollecitata affinché nessuno stia alla finestra osservando il lavoro di pochi. Un Passport non ha bisogno di organizzare incontri ad hoc per socializzare e offrire opportunità di networking in quanto sono i progetti condivisi che fanno sentire i Soci uniti e parte di un unico scopo e orgogliosi di appartenere al Rotary. I Passport si danno dei minimi di ore di service annuali, siamo tutti ormai abituati ad avere obiettivi SMART, cioè “Specific, Measurable, Accepted, Realistic, Timely”.

La partecipazione alle attività degli altri Club, in Italia e nel Mondo, in qualità di Ambassador è altamente favorita e promossa perché un Passport vuole essere come un colibrì che distribuisce di fiore in fiore, di Club in Club, le esperienze e le virtù, favorendo la condivisione, la crescita collettiva e la forza dell’Associazione.
Le quote sociali e la frequenza agli incontri di un Club Passport incontrano le necessità dei giovani manager e professionisti di oggi che spesso, oltre al Rotary, hanno anche altri interessi, hobby, sport o sono alle prese con i primi figli e la nascita di giovani famiglie.

Un Passport può accogliere giovani del Rotaract in doppia affiliazione, ex Rotaract, persone che non hanno mai fatto parte del Rotary o Soci trasferiti da altri Club Rotary; persone di tutte le età e provenienza che vogliano sposare gli obiettivi di Club e siano attivi e propositivi. Solo questa costante apertura e ricerca della diversità permetterà di essere completi e mai elitari. Solo lavorando fianco a fianco a tutti gli altri Club esistenti non si perderà di vista l’obiettivo e si crescerà tramite la condivisione delle esperienze e delle conoscenze dei Club più storici e conoscitori delle tradizioni rotariane.

Un Passport infine comunica in maniera fresca e agile, il Socio di oggi si attende comunicazioni chiare e periodiche e una viva attività sui social network con cui interagire in maniera divertente e quotidiana. Questo è la norma. Il Club Passport ha una chiara identità digitale ed è in contatto con tutti i Passport del mondo interagendo virtualmente e facendoci sentire come una sola forza.

E’ così che nasce un Passport: in maniera spontanea e naturale per rispondere alle esigenze dell’uomo di oggi. Forse è differente la modalità, ma non il fine. Forse fra qualche tempo non sarà più necessario descrivere le “differenze con gli altri Club”, che poi differenze NON devono essere; fra qualche tempo probabilmente vi sarà una mutazione generale, accelerata anche dalla pandemia mondiale che ha colpito le nostre vite, e tutto questo diventerà la normalità, senza definizioni. Credo sia l’unico modo per accogliere le generazioni del futuro e non credo che il Rotary voglia perdere questa opportunità.
Il 29 aprile scorso si è tenuto il primo InterPassport Zona 14 RI, primo incontro ufficiale in InterClub tra i Rotary Passport d’Italia: il Milano Metropolis Passport ha lanciato l’iniziativa, grazie al nostro Presidente, Giampiero Aldo Zanvettor che è stata prontamente raccolta dal Passport Italia District 2080, dal Marco Polo Passport D2060 e dall’International Passport District 2072.
Grazie ai Presidenti e ai numerosi Governatori intervenuti abbiamo esplorato le caratteristiche degli attuali 4 Club Passport d’Italia; è stato un primo incontro di avvicinamento e conoscenza e siamo certi che è la base per future collaborazioni in iniziative congiunte.

Sabrina Anello
Service Director