Ricreare una cultura degli alberi in Malawi

RC Milano Nord Ovest

Un efficace servizio per contrastare il cambiamento climatico

Il Malawi è lo stato al mondo con la maggior disponibilità di acqua, ma nonostante un quinto del suo territorio sia coperto da acqua dolce, la terra è riarsa dalla mancanza di alberi. Le maggiori cause della deforestazione sono l’elevato tasso di accrescimento della popolazione (2,7%/anno), la sua alta densità sul territorio (203 persone per kmq) e un bassissimo accesso all’elettricità (11,2%). Praticamente tutti hanno bisogno di legna per cucinare, scaldarsi, costruire, avere energia per le attività artigianali e industriali.
Per questo, il Rotary Club Milano Nord Ovest ha deciso di sostenere per un altro anno il Rotary Club Lilongwe-Lingadzi (Distretto 9210, https://rotarydistrict9210.org/clubs/malawi/) ad aiutare alcune comunità locali a piantare e curare alberi, istillando la conoscenza e il rispetto degli alberi che ormai si sono persi: il ciclo di vita di un albero è di molti anni, mentre la visione del malawiano poco istruito medio non arriva oltre all’indomani, perché riesce solo a pensare a come abbattere un albero per prendere quello che gli serve per fare da mangiare e sopravvivere per un altro giorno.
Questo progetto, iniziato nel luglio 2021, mira ad aiutare a risolvere alcuni dei problemi molto gravi del Malawi: in primo luogo aiutare a frenare la deforestazione, che ogni anno causa l’abbattimento di circa 33.000 ettari di foresta, e quindi contrastare il cambiamento climatico. In secondo luogo migliorare il livello di nutrizione e lo sviluppo infantile in un paese che si ritrova con quasi il 40% di malnutrizione infantile. In terzo luogo favorire la scolarizzazione, creando programmi che aiutino i bambini a trovare un interesse nella scuola: attualmente solo un terzo degli scolari porta a termine il ciclo delle elementari; e infine aiutare le donne ad avere maggiore autorità all’interno della famiglia affidando loro una cosa importante come la cura degli alberi. Il modo migliore per aiutare è coinvolgere la popolazione, e il Rotary ha lavorato con scuole, comunità locali, gruppi di donne ed è arrivato anche a diffondere il messaggio nel campo profughi di Dzaleka, vicino a Lilongwe, che dal 1994 ospita oltre 50.000 rifugiati, per la maggior parte provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, dal Burundi e dal Ruanda.

Nel 2021 il progetto è riuscito a piantare 40.000 alberi in 11 Distretti distribuiti tra sei scuole elementari e l’Istituto Tecnico Don Bosco di Lilongwe, 50 associazioni di agricoltori e il campo di Dzaleka, lavorando in collaborazione con le comunità e le associazioni, e formando i partecipanti sulle tecniche di impianto e manutenzione degli alberi per assicurarne la sopravvivenza. Questo è stato un grande successo, visto che l’obiettivo dii partenza era di piantare solo 13.000 alberi. Il lavoro con le scuole ha permesso di insegnare ai bambini una cosa interessante e veramente pratica per la loro vita quotidiana, che è stata un incentivo ad andare a scuola, oltre alla molto apprezzata distribuzione di frutta fresca, e al contempo di veicolare il messaggio anche alle loro famiglie. Molte donne sono state coinvolte nel progetto ed è stato affidato loro il compito di curare gli alberi nelle piccole fattorie domestiche, dando loro una responsabilità ben riconosciuta e la possibilità di vendere la frutta in esubero prodotta producendo un reddito indipendente da quello del capo famiglia.
Le piante selezionate sono state una combinazione di alberi da frutto e varie specie autoctone e non, per fornire cibo, energia, fibre tessili, alimenti per il bestiame e materiale fertilizzante. I partner locali sono stati l’organizzazione locale Agricultural Commodity Exchange for Africa e varie organizzazioni non a scopo di lucro, fra cui la Chiesa Cattolica del Malawi, Wildlife and Environmental Society of Malawi, CorpsAfrica, Salama Africa, Open Spaces, Stewart Valley Nature Preserve, United Communities for Transformation e Ladder for Learning.
Il Rotary Club Lilongwe-Lingadzi ha provveduto a preparare del materiale divulgativo per mostrare ai beneficiari come piantare e prendersi cura delle piante, diffondendo il modello agricolo sostenibile della permacultura. Ha poi individuato o formato dei vivaisti nelle varie località per minimizzare la perdita di fragili piantine a causa di lunghi percorsi e in ottobre ha cominciato ad acquistare le piantine e a distribuirle ai beneficiari per il trapianto, in modo che le piante attecchissero bene nella stagione delle piogge. Da un primo controllo prima dell’estate il livello di sopravvivenza delle piantine è stato di circa 85%. Un secondo controllo verrà effettuato alla fine del secondo anno di progetto. Anche quest’anno il progetto continua, prefiggendosi di raggiungere gli stessi obiettivi di quelli dell’anno scorso sia in termini di numero di alberi piantati sia di comunità raggiunte.

Barbara Martellini
Presidente Commissione Azione Internazionale