Nell’ambito del service nazionale Rotaractiani fino al Midollo, martedì 17 ottobre e 24 ottobre il Distretto Rotaract 2042 ha organizzato due e-conviviali con ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) sul tema della donazione di midollo osseo.
Per chi non lo conoscesse, Rotaractiani fino al Midollo, in collaborazione con ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo), è nato per sensibilizzare i giovani, e in particolar modo i rotaractiani, a diventare donatori di midollo osseo. La donazione del midollo è fondamentale poiché permette di trattare molte malattie altrimenti incurabili come leucemie, linfomi, mielomi, malattie autoimmuni e tumori solidi. È tuttavia necessario che ci sia una compatibilità̀ genetica tra paziente e donatore, che purtroppo è estremamente rara: 25% di probabilità tra fratelli e sorelle e 0,001% tra individui non consanguinei. Pertanto, per poter trovare un potenziale donatore è necessario un larghissimo screening della popolazione. Ad oggi, solo metà dei pazienti trova un possibile donatore in tempo utile per poter contrastare la patologia. Il nome Rotaractiani fino al Midollo deriva dal fatto che per potersi iscrivere al Registro dei Donatori di Midollo Osseo (IBMDR) bisogna avere un’età compresa tra i 18 e 35 anni che coincide quasi con l’età dei rotaractiani.
Le due serate sono state un successo, con un numero di partecipanti superiore alle aspettative.
Durante la serata del 17 Novembre abbiamo avuto il piacere di ascoltare la Dott.ssa Michela Tassara, Medico Chirurgo ed Ematologo presso il Centro Donatori Sangue e Midollo presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, nonché Consigliere di ADMO Lombardia. La relatrice ci ha descritto dal punto di vista medico in modo semplice e rigoroso tutti gli aspetti relativi alla donazione del midollo osseo.
Invece, durante la serata del 24 Novembre abbiamo ascoltato la toccante testimonianza di due giovani ragazzi che hanno ricevuto il trapianto di midollo osseo. Il messaggio dei due relatori può essere ben riassunto dalla seguente citazione che esprime tutto il riconoscimento e la gratitudine per colei che ha donato loro il midollo, permettendo loro di continuare a vivere: «Lei mi ha dato una vita nuova. Vivo una vita completamente diversa da prima, faccio 100 cose al giorno perché non voglio sprecare un secondo della mia vita. Ho la responsabilità di vivere non solo per me ma anche per quella parte di lei che vive in me: una responsabilità al quadrato. Voglio dare agli altri tutto il bene che ho ricevuto».
Durante la serata hanno portato la loro testimonianza anche due donatori di midollo, a seguito di tipizzazione volontaria. In particolare, mi hanno colpito le parole di Juri Senici, Past President del Rotary Club Brescia capitolium e Referente del progetto distrettuale “End Leukemia Now”.
Referente progetto distrettuale: «Grazie alla mia donazione era riuscito a guarire qualcuno. Quante persone potrebbero essere qua ma non ci sono più perché non hanno trovato un donatore? La scienza arriva fino ad un certo punto ma poi serve la parte fisica di qualcuno di noi. I donatori non sono supereroi».