RYLA 2022: che esperienza!

Quest’anno mi sono imbattuta in qualcosa di nuovo, un’esperienza straordinaria che sicuramente mi ricorderò per tutta la vita. Quando penso a uno studente universitario mi viene in mente un ragazzo pieno di sogni, voglia di sapere e a cui non fa paura impegnare il proprio tempo progettando il futuro. È un dato certo che la nostra formazione non derivi totalmente dalla scuola anche perché sarebbe impossibile studiarla sui libri, per questo motivo è necessario essere affamati, cercando di cogliere ogni opportunità, come un’occasione per crescere. È il caso del programma RYLA, un’esperienza intensiva di leadership che aiuta a sviluppare le proprie doti di leader, divertendosi e imbattendosi in nuove conoscenze, grazie all’esperienza di team building. Le tematiche di formazione e competenze, sono state affrontate nel dettaglio con i docenti Eliana Minelli e Luciano Traquandi. Quest’ultimo si è soffermato sull’importanza dello studio per una miglior preparazione nel proprio campo. Tuttavia, ricordando a noi, di non sottovalutare l’esplorazione di materie completamente sconnesse dai nostri studi di base, in quanto: imparare qualcosa che poche persone fanno, ci rende unici.
Essere una studentessa universitaria mi ha permesso, ancora una volta, di prediligere la mutevolezza della vita, data dalle sue milioni di occasioni, a una già consolidata stabilità; così, dalla prospettiva di un futuro ricco di possibilità, si sviluppa la mia personale attribuzione di ciascun intervento a degli indumenti riposti in una valigia. In questo caso, un bagaglio per la vita. Da Filippo Carossino ho appreso come le apparenti sventure della vita possano invece rivelarsi nuovi punti di partenza. La tenacia, la determinazione, la voglia di rimettersi in gioco…ancora una volta. Filippo, infatti, in seguito a un brutto incidente costatogli l’uso delle gambe, ha reagito alle difficoltà divenendo campione italiano di basket in carrozzina. Non è permesso partire senza una buona dose di altruismo ad accompagnarci. La generosità l’ho colta nelle parole e nelle molto più valenti azioni di Dominique Corti, che ha permesso a sé stessa il lusso di conoscere la semplicità dei popoli più poveri. Così, riponendo la fiducia di un futuro più roseo nei più piccoli, ha visto compiersi la sua incommensurabile opera di generosità: un ospedale pediatrico in Uganda. Per quanto siano innumerevoli le nobili professioni, utili al nostro sostentamento, sono da sempre la poesia, l’amore e l’arte che ci tengono in vita. Così recitava Robin Williams ne “L’attimo fuggente” e lo stesso ribadisce Alessandro Savelli, sottolineando l’importanza dell’arte nelle nostre vite, e dell’armonia in essa. Molte le valige preparate, poche le volte in cui non sapevamo dove saremmo giunti. Giulia Pastorella dedica il proprio pensiero all’intraprendenza di tutti coloro che incarnano l’ideologica “fuga di cervelli”. Tuttavia, investita da una prospettiva di innumerevoli possibilità pronte ad attendermi dalle quali non sottrarmi, capisco paradossalmente come sia bello far ritorno a casa e sentirsi appartenenti ad essa.
Questi sono solo alcuni degli “indumenti” che questa esperienza mi ha fornito per arricchirmi, ma la mia valigia non sarà mai piena e io non sarò mai sazia di esperienze come questa.

Claudia Alberti