Screening di prevenzione del diabete

RC Milano Arco della Pace

Anche quest’anno il RC Milano Arco della Pace ha dedicato una sua importante azione di service inserendosi nel percorso iniziato lo scorso anno all’interno delle realtà carcerarie milanesi, con lo scopo di promuovere uno screening sanitario focalizzando l’area d’intervento in campo clinico per valutare una patologia conosciuta, ma a volte trascurata, come il diabete. Lo scorso anno l’azione era stata indirizzata nei confronti dei detenuti, mentre quest’anno si è pensato di dedicare il progetto agli agenti di polizia penitenziaria e al personale amministrativo che opera all’interno del carcere, categorie entrambe troppo spesso ingiustamente trascurate. Il RC Milano Arco della Pace, anche grazie al supporto del Distretto 2041 (che ha contribuito con una Sovvenzione Distrettuale) e al prezioso contributo del RC Milano Linate e del RC Buccinasco San Biagio Centenario, ha organizzato e realizzato ben quattro settimane di screening suddivise sui due carceri di Milano, Opera e Milano San Vittore. L’attività di preparazione del progetto è stata integralmente curata e gestita dai soci del RC Milano Arco della Pace, così come l’intera campagna di comunicazione. Numerosi soci del RC Milano Arco della Pace si sono alternati ogni giorno recandosi all’interno delle carceri quali volontari durante le fasi dello screening, impegnandosi a “ruotare” per fornire un supporto tecnico allo staff medico. Importanti anche i partners coinvolti in questo progetto: SIEMENS, che a titolo gratuito ha messo a disposizione ben due apparecchi per effettuare i test e C.R.I. – Comitato Sud Milanese, che sempre a titolo gratuito ha sostenuto il progetto per la parte sanitaria. Lo screening ha avuto quale obiettivo quello di effettuare un esame per valutare l’andamento della glicemia al fine di individuare eventuali stati di malattia non nota o in fase precoce (pre-diabete). Il service si è svolto in due fasi all’interno della Casa di Reclusione di Milano Opera (nel mese di aprile) e della Casa Circondariale di Milano San Vittore (nel mese di maggio), e ha avuto una durata di circa 30 giorni. All’interno degli istituti carcerari sono stati allestiti locali-ambulatorio, in cui i soggetti sono stati accolti individualmente dai rotariani che hanno raccolto le anamnesi, con le relative informazioni e i relativi dati circa l’eventuale presenza di patologie, quali l’ipertensione, malattie cardiovascolari e l’utilizzo di farmaci, o la familiarità con il diabete, o ancora circa le abitudini (attività sportiva, fumo etc.). Successivamente, è stato eseguito lo screening mediante l’analisi di una micro-goccia di sangue per mezzo di un apposito strumento messo a disposizione da Siemens Healthinners, un analizzatore che in circa 6 minuti è in grado di calcolare il valore di HbA1c in percentuale.

Il test consente di valutare a grandi linee l’andamento medio della glicemia negli ultimi due o tre mesi. Si tratta quindi di un esame molto utile per valutare l’adeguatezza del controllo glicemico del paziente diabetico, recentemente rivalutato anche nella diagnosi della malattia. I risultati (ovviamente in forma anonima) sono in via di valutazione ma le prime indicazioni li dimostrano coerenti con quanto è riportato dalla letteratura scientifica. In un secondo momento si valuterà il tasso di positività al test e su questo risultato si dovrà lavorare per cercare di migliorare soprattutto nella fascia dei soggetti che presenteranno eventuali criticità, soprattutto in termini di complicanze; nello stesso tempo potrebbe essere utile una valutazione e se possibile un follow up più stretto nella fascia così detta di pre-diabete (valori di glicata compresi tra 5.4 e 5.9%) . A livello di statistica, la popolazione carceraria indagata è stata quasi per il 75% di sesso maschile, con una età media di circa 43 anni. Lo screening si è dimostrato un’ottima occasione per fornire in un modo semplice ed efficace uno strumento diagnostico su un campione significativo di persone. É stata sicuramente un’esperienza positiva a tutti i livelli. Infatti, oltre a essere un service di grande valore e utilità si è dimostrato un’azione di vera espressione rotariana, essendo riusciti, in particolare, a interagire con tutti i livelli delle istituzioni carcerarie, dalla direzione vera e propria (nelle persone del Dott. Silvio Di Gregorio – Direttore di Milano Opera – e del Dott. Giacinto Siciliano – Direttore di Milano San Vittore), alla direzione sanitaria, ai Comandanti degli agenti di Polizia Penitenziaria (nelle persone del Dott. Amerigo Fusco – Milano Opera – e della Dott.ssa Michela Morello – Milano San Vittore), agli agenti di polizia penitenziaria e amministrativi, i quali hanno rivolto il loro sincero ringraziamento e apprezzamento per l’attività svolta a loro favore, un’opportunità che ci ha permesso ancora una volta di riaffermare e consolidare ulteriormente i rapporti con le direzioni carcerarie.

Eugenio Chelli
RC Milano Arco della Pace
Presidente Commissione Pubblica Immagine