RC Milano Sud Ovest
Messa in scena dell’omonimo romanzo di John R. Watson
A cura di Loris Fabiani,
attore e regista del format “Cinemalteatro”
Evento dedicato alla raccolta fondi
per progetto di promozione alla Salute
nelle Scuole Secondarie di primo grado:
Prevenzione al disagio e alla dipendenza
da sostanze psicoattive e alcol in adolescenza
“Fu così che il nostro Club ebbe l’incommensurabile privilegio di avere come ospite e oratore della serata il celebre Sherlock Holmes” …
Cominciava con queste parole il racconto di una conviviale svoltasi nell’ ottobre 1987 al Rotary Club Milano Sud Ovest (opportunamente ribattezzato South West), in occasione del centenario della nascita letteraria del celebre personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle.
Una serata memorabile per il Rotary, anche se poi era finita malissimo, con un clamoroso delitto “a cena aperta”, una pronta indagine di Holmes e la cattura dell’assassino. Il tutto sotto lo sguardo angosciato del Presidente che non si dava pace: “Proprio sotto la mia presidenza doveva capitare… Proprio sotto la mia presidenza! …” continuava a ripetere, mentre inceneriva con gli occhi il socio John Watson Jr che aveva invitato il famoso detective e che avrebbe poi narrato l’episodio in un capitolo del suo libro 30 Duke Street, la penultima avventura di Sherlock Holmes.
Il lamento del Presidente è tornato a riecheggiare ieri sera nello splendido salone di Palazzo Visconti, quando l’attore, regista e “agitatore teatrale” Loris Fabiani, opportunamente abbigliato in costume ottocentesco, ha coinvolto tutti i Soci e gli Ospiti del Rotary Milano Sud Ovest – tra cui quattro rappresentanti del Rotary Gendarmenmarkt di Berlino – in una nuova cena “gialla” intitolata, come il racconto al quale si ispirava, Delitto al Rotary. Solo che questa volta il Presidente che si lamentava così vistosamente era una Presidente, Samanta Reale, e una buona parte dei partecipanti era costituito da gentili Socie, cosa che nel 1987 il Rotary non consentiva: spirito dei tempi nuovi!
Tutti i presenti, chi più chi meno, sono stati a turno invitati a partecipare, a volte comandati a interpretare ruoli, a volte indotti a recitare frasi scritte su foglietti che l’attore Loris Fabiani distribuiva tempestivamente o, più spesso, spinti a improvvisare risposte, con esiti decisamente esilaranti. C’è anche chi ha inventato un’intercalare ostile e provocatorio, un roboante “Boeh” di risposta a ogni domanda-provocazione (il socio incaricato di interpretare Sir Arthur Conan Doyle).
Come in tutte le cronache teatrali che si rispettino, vanno elogiati i soci che hanno interpretato i ruoli di Watson, dell’assassino Albert e del morto Trevor, molto compreso quest’ultimo: è rimasto stramazzato, immobile, sul tavolo per una buona ventina di minuti.
Per tutti comunque un ruolo da coro greco con le due invocazioni da cantilenare a voce alta: “Voce per favore” e “lungo silenzio!”.
La serata si è conclusa con una significativa raccolta fondi per i service del Club. Molto allegramente, credetemi.