I principi di pace che il Rotary persegue trovano sbocco in numerosi nostri programmi. Comprensione, convivenza, condivisione, confidenza, fiducia e aiuti reciproci sono una delle tante definizioni di pace, ma sono anche le regole che i camp insegnano a partecipanti e accompagnatori.
I camp insegnano queste importanti regole di vita senza lezioni o ore di studio, ma con esperienze pratiche che uniscono. Nel caso del nostro @larianotrekkingcamp gli insegnamenti arrivano forti, precisi e diretti come un pugno al mento su un ring. In maniera inaspettata, 12 ragazzi di nazionalità ed estrazione sociale, culturale e politica differenti formano un team unito e compatto, anche con gli accompagnatori, creando legami unici.
Di questo 2019 l’immagine che mi resterà nel cuore è la loro risata rumorosa mentre giocano a carte tra loro, come veri e navigati amici o quando, in modo estremamente scoordinato, tentano balli di gruppo come la macarena. Sono arrivati per una breve vacanza, invece hanno faticato sulle montagne che circondano il nostro Lario, hanno sfidato loro stessi e quello che non credevano di poter fare o raggiungere, sono cresciuti.
Il loro viaggio di ritorno sarà più impegnativo di quello di andata, quando credevano soltanto di partire per quella che sembrava una semplice vacanza.
Ora ci sono sentimenti, ci sono legami che si sono creati con persone nuove, c’è un’intima maturazione personale che non era immaginabile in sole 2 settimane.
Noi, con i nostri programmi, non organizziamo vacanze, realizziamo magie perseguendo quegli ideali che ci rendono orgogliosi di essere rotariani. Insegniamo loro regole di vita nella speranza di veder poi crescere uomini e donne migliori.
E questo è il motivo per cui lo facciamo!
Nel caso specifico del @larianotrekkingcamp2019, a cavallo dei passaggi di consegne dei club, i ragazzi hanno visto e scalato le principali montagne che circondano il lago di Como, il Lario, tra cui le vette del Bisbino, del San Primo e il Pizzo dei 3 signori in Val Biandino. Sono arrivati oltre i 2500 metri di quota, hanno camminato sulla neve, hanno visto Como da angolazioni inaspettate, hanno visitato Bellagio, osservato Milano dall’alto salendo sul tetto del Duomo… insomma, ogni volta che hanno trovato una salita l’hanno affrontata con coraggio e impegno creando quell’unione che solo una montagna è in grado di costruire dal nulla!
Sotto la guida attenta a amorevole di 7 club (Appiano Gentile, Cantù, Como, Como Baradello, Erba, Lomazzo e Saronno) tutti hanno scoperto di poter raggiungere e superare quelli che credevano essere i propri limiti, anche se non tutti sono arrivati sulle cime più alte dei monti, ma quello che più importa è che ora hanno amici veri in ogni angolo del pianeta e sanno di valere molto più di quanto credevano pochi giorni fa!
La magia del camp, ancora una volta, si è consumata.
Andrea Brianza