Trekking Camp

I just wanted to thank you for all the organisation, time and effort you put in for the trekking camp so that we could enjoy our wonderful time in Italy, I really appreciate it and had a lot of fun.i hope you have time to rest and recover after it now.

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Bonjour,
je sais que c’est dimanche et m’excuse d’avance pour ce dérangement.
Yoahn est bien arrivé hier soir à Lyon. Il est très reconnaissant et très heureux de son séjour en Italie. Nous vous remercions d’avoir si bien pris soin de lui et pour toute ces expériences et découvertes qu’il a vécu avec vous et tous les participants. Merci du fond du Cœur et je vous dit à très bientôt.

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My daughter has just returned from the Lariano Trekking camp and has told us about the many hikes and excursions the group undertook. She said it was a wonderful experience. The overnight trek was very “chilled” she said. She said the  town of Como is very beautiful  and the surrounding mountain landscape was majestic. She said the Rotarians involved who gave their time to trek and show them around and mind them were all very kind and and generous with their time.
I am sure it took months of organising. Thank you for all the preparation and all the time you took.

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Se tutti i ragazzi e tutti i genitori fossero così il mondo sarebbe un posto molto migliore di quello che è ora. Forse non ci sarebbero guerre, avremmo una maggiore comprensione delle culture diverse dalle nostre e ci rispetteremmo maggiormente. Purtroppo, non tutti gli esseri umani sono così, nemmeno tra i partecipanti ai nostri programmi che, almeno all’inizio, spesso mostravano qualche criticità. Non ci sarebbe altro da aggiungere se non volessi raccontarvi come noi rotariani siamo in grado di sviluppare questi atteggiamenti e queste reazioni positive per un futuro migliore del presente. I programmi per i giovani sono il meglio che si possa offrire per seminare quei sentimenti di collaborazione, rispetto e crescita tanto cari al nostro sodalizio.

In questo caso parliamo di Camp. 2 settimane, 12 ragazzi da 12 nazioni e realtà sociali differenti, possibilmente non figli di rotariani sono i presupposti per la magia, pronta a incantare, dei nostri programmi. Il primo camp dell’anno a svolgersi è stato quello di trekking che si è svolto a cavallo dei due anni rotariani, l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio. 2 gite culturali a Milano e Como, un po’ di relax, ma anche tanta strada con gli scarponi ai piedi per scoprire meraviglie della natura uniche e uno spirito di gruppo che solo un’attività comune può creare. Se poi è faticosa come la montagna allora… si crea uno spirito di gruppo, una collaborazione che istantaneamente abbatte qualsiasi barriera culturale, portando, nel nostro piccolo, un’interazione tra nazioni e stati sociali che non ha uguali in nessun’altra attività.

Portare i ragazzi sulla neve in quota e farli interagire con gli animali selvatici è un’esperienza che li ha toccati nel profondo, perché senza rendersene conto osservano e imparano anche a rispettare l’ambiente di queste creature, cose che non succede così facilmente se queste stesse esperienze si facessero in età più avanzata o dietro un banco di scuola. Il camp di trekking, ma così fanno anche gli altri, creano queste magie. I giovani, come lo eravamo noi e come lo erano i nostri genitori prima ancora, sono solo da aiutare a crescere, fornendo loro spunti di riflessione e non solo lezioni. Il buono ce l’hanno dentro, bisogna solo riuscire a farlo emergere.

Il camp di trekking li ha portati sul monte Crocione, in Val Intelvi, in Val Biandino sopra Lecco, sulle rive del Lario, sul Bisbino, lungo la Spina Verde alla ricerca di posti unici, spettacolari dove con fatica e impegno si arriva a una meta. Una meta che ha sempre tolto il fiato per i panorami, per la soddisfazione di averla raggiunta o per la fatica fatta per arrivare in cima. I circa 30 rotariani/rotaractor coinvolti li hanno accompagnati in questo percorso di crescita, seguendo passioni e hobby personali, cosa che ci permette ogni anno di svolgere questa attività in modo esaltante. Trasmettere passione ed entusiasmo per quello che si sta facendo aiuta i ragazzi a crescere perché l’esempio da seguire lo diamo noi con le nostre azioni. L’attività comune, la convivenza, il conoscere culture e situazioni sociali differenti con cui confrontarsi li porta a prendere coscienza di quello che il mondo fuori dalle loro mura di casa e del loro quartiere di scuola.

Andrea Brianza