Un mondo libero dalla Polio: facciamo che il nostro sogno si avveri

Mi accingo a raccogliere il testimone della campagna di eradicazione della Polio da Cesare Cardani! Un testimone reso pesante dalla caratura di chi me lo passa: cercherò di riconsegnarlo pesante, almeno, quanto l’ho ricevuto.

Riassunto delle puntate precedenti:
Parlare della campagna per l’eradicazione della Polio è sempre difficile. Lo facciamo da tanto e possiamo pensare che i nostri soci la conoscano bene, ma ci sono soci nuovi e un ripasso può servire a tutti, a me per primo. 
Ripartiamo, quindi, dal “Countdown to history”. Questo countdown è stato possibile grazie al lavoro di Global Polio Eradication Initiative (GPEI), lanciata nel 1988 quando ogni singolo giorno vedeva 1.000 bambini paralizzati dalla Polio o, se preferite, oltre 350.000 bambini ogni anno. GPEI è l’impegno integrato di più attori di peso mondiale, ciascuno con compiti ben precisi, che affrontano in termini efficaci un problema oggettivamente difficile, impegno che ha portato alla riduzione del 99,9% dei casi in 35 anni. Il Rotary è socio fondatore di questa campagna sin dall’inizio, insieme a WHO, UNICEF, CDC, cui successivamente si sono aggiunti la Fondazione Melinda e Bill Gates, e GAVI (*). La Polio Eradication Strategy, disegnata da WHO, aveva identificato il 2023 come possibile punto di svolta, caratterizzato dall’interruzione della trasmissione del Poliovirus selvaggio tipo 1 (l’ultimo rimasto dei tre ceppi in grado di causare paralisi) e dalla segnalazione dell’ultimo isolamento del virus circolante derivato dal vaccino. Se così sarà, dopo tre anni di silenzio, dei virus naturalmente, nel 2027, si potrà dichiarare eradicata la Poliomielite: il nostro sogno.

Interrompere la trasmissione del virus:
L’aggiornamento settimanale, fornito da WHO, al 28 giugno fotografa la presenza di 6 casi di Poliomielite da virus selvaggio dall’inizio dell’anno (la situazione al termine del primo semestre 2022 era di 13 casi), sempre nelle due zone endemiche: Pakistan e Afganistan. Ricordo che si stima che per un bimbo con paralisi ce ne siano altri 100 infetti, ma senza malattia. È come se intorno a quel bambino ci fosse un moltiplicatore del rischio per tutti i bambini non vaccinati. Un altro aspetto da considerare, in relazione al rischio di malattia, è che la trasmissione oro-fecale del virus fa sì che fino a quando si trovano virus nelle acque reflue (e quando si cercano, guarda caso, nelle due zone endemiche si trovano), significa che il virus è ancora presente e circola, pronto a colpire i bambini, ma anche gli adulti, non vaccinati. Ci sono poi i casi di paralisi da virus circolante derivato dal vaccino (127 casi nel primo semestre 2023). Chiarisco di cosa sto parlando.  Il virus del vaccino non causa la malattia nel bimbo vaccinato, ma, se riesce a sopravvivere e permanere nell’ambiente, per un tempo che gli consente di mutare e riacquistare la virulenza, solo allora può causare la malattia. Questo è quello che succede quando ci sono persone non vaccinate, che permettono al virus di circolare a lungo. Potremmo pensare: “Sono fatti lontani, noi siamo al sicuro”. Errore! Ricordo che a luglio 2022 è stato diagnosticato un caso di Poliomielite, da virus derivato dal vaccino, negli USA, a 30 km da Manhattan, in un giovane non vaccinato. Quella comunità ha un tasso vaccinale molto basso circa 60%,, mentre la sicurezza si ha con una copertura al 95%. Forse dovremmo aver presente che il virus viaggia con le gambe degli uomini e quindi può andare ovunque…

Realizzare il sogno:
Potremmo accontentarci di tenere sotto controllo la Polio, consapevoli che il costo rimane molto alto, oppure perseguire l’obiettivo finale che ci siamo posti: far scomparire la polio. Il Rotary ha scelto la seconda strada. Per ottenere questo risultato è necessario vaccinare, vaccinare, vaccinare sino all’ultimo bambino. Spetta a noi, a ciascuno di noi, costruire un percorso virtuoso fatto di:

  • Miglior conoscenza della Polio e di cosa serve per finire questa lotta
  • Convinzione che si può e si deve arrivare in fondo
  • Consapevolezza che non possiamo farcela da soli
  • Comunicazione del perché di questa ostinazione dentro e fuori dal nostro sodalizio
  • Coinvolgimento e collaborazione nella realizzazione delle nostre iniziative

Se facciamo questo percorso, la richiesta di donare e chiedere di donare per la Polio non sarà sentita come una tassa, ma la logica e naturale conseguenza di questi passi. Possiamo, allora, impegnarci a donare 100$ all’anno sino all’eradicazione della Polio, entrando a far parte della Polio Plus Society, perché siamo convinti che questo sogno si sta avverando e noi vogliamo esserci. E la lunga attesa, a cui ha accennato il Presidente Gordon McInally, sarà una attesa operosa. Se il virus della Polio è tremendamente testardo, noi rotariani abbiamo deciso di esserlo di più…

(*) WHO: World Health Organization, UNICEF: United Nations Children’s Fund, CDC: Centers for Disease Control USA, Gavi, the vaccine alliance.

 

Barbara Zapparoli