Unione europea e pandemia: il punto di vista dell’Ambasciatore Celeste

Intervista all’Ambasciatore Direttore Generale per gli Affari europei presso il Ministero degli Esteri e al Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia

Marina Manfredi Magillo, membro della Commissione distrettuale Pubblica Immagine e presidente della Commissione Azione internazionale del RC Milano Linate, ha intervistato l’Ambasciatore Vincenzo Celeste, Direttore Generale per gli Affari europei presso il Ministero degli Esteri, e il dott. Massimo Gaudina, Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia, due interlocutori che rappresentano rispettivamente l’Italia presso il Consiglio dei Ministri dell’Unione europea ed una Istituzione UE.
Il tema dell’intervista ha riguardato il punto di vista dei due ospiti e le loro valutazioni, basate sui fatti ma anche sulla percezione delle Istituzioni da loro rappresentate, su come l’Unione europea abbia reagito ed affrontato la pandemia da Covid, sia sul piano sanitario e della sicurezza dei cittadini, sia con le iniziative per contrastare la grave crisi economica e sociale che ha colpito i 27 Stati membri dell’Unione.

Come giudicate la reazione europea alla pandemia sul piano della campagna vaccinale?
La campagna vaccinale lanciata dalla Commissione europea è stata un successo – hanno affermato entrambi. Dopo una difficoltà iniziale nell’approvvigionamento di dosi sufficienti, l’approccio europeo di acquisti centralizzati per i vaccini, le mascherine ed i presidi medici ha funzionato. Siamo oggi in Europa a 850 milioni di dosi inoculate e al 75% della popolazione adulta vaccinata, oltre a 450 milioni di dosi esportate. Certo, alcuni paesi europei sono ancora indietro nella somministrazione, per motivi diversi, ma nel complesso il risultato è eccezionale e superiore a quanto accaduto nelle altre democrazie mondiali. Senza l’acquisto congiunto dei vaccini questo non sarebbe stato possibile! Possiamo immaginare cosa sarebbe successo se i 27 Stati membri avessero fatto ricorso individualmente alle Aziende farmaceutiche: si sarebbe scatenata la concorrenza, I prezzi sarebbero schizzati alle stelle, a tutto svantaggio dei paesi economicamente più deboli. Invece così tutti i cittadini europei hanno avuto accesso ai vaccini a parità di condizioni. Al punto che l’Europa sta considerando di riapplicare il sistema di acquisti congiunti anche ad altri settori, come per esempio l’energia.
Adesso la situazione dei contagi è peggiorata, ma il ricorso alla terza dose di vaccino sta progredendo in tutti i paesi d’Europa. E il certificato europeo di vaccinazione, che in Italia si chiama Green Pass, permette la libera circolazione delle persone da un paese all’altro, con le dovute cautele e protezioni”.

E come sta procedendo il Piano europeo di sostegno alla ripresa economica?
L’Ambasciatore Vincenzo Celeste ha sottolineato come l’Unione europea abbia reagito tempestivamente alla pandemia anche con lo stanziamento del programma “Next Generation EU” dotato di 750 miliardi di euro, per la prima volta con capitali raccolti sul mercato dalla Commissione europea, a tassi di interesse estremamente vantaggiosi . Questi fondi, in parte sovvenzioni ed in parte prestiti, sono stati destinati a programmi di ripresa economica post-pandemia negli Stati membri. L’Italia se ne è aggiudicata una tranche superiore a quelle di tutti gli altri paesi. Ha così potuto essere varato il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dotato di circa 225 miliardi di euro, intorno a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Si tratta di un intervento che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, ed è quindi accompagnato da uno stringente programma di riforme strutturali (ben 27 previste per il solo 2021: giustizia, pubblica amministrazione, digitalizzazione, concorrenza, strutture industriali e di trasporto, ecc.). L’attuazione del Piano verrà strettamente condivisa e monitorata dalla Commissione europea. Per l’Italia è uno sforzo epocale, atteso da decenni, con specificità e difficoltà – ha affermato l’Ambasciatore – ma ci sono tutti i presupposti per farcela a raggiungere gli obiettivi fissati entro l’ultimo traguardo del 2026. Il coordinamento interno dei progetti tra Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Economia e Finanza, Ministero degli Esteri ed autorità locali sta procedendo speditamente; alcune delle riforme previste sono già state approvate dal Parlamento ed altre sono in gestazione. Il lavoro di squadra sta funzionando; se le condizioni politiche ed il ritmo della ripresa economica continueranno ai livelli attuali, siamo ottimisti di raggiungere il complesso dei traguardi previsti”.

Marina Manfredi Magillo
Membro della Commissione distrettuale Pubblica Immagine e presidente della Commissione Azione internazionale del RC Milano Linate

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