Medici e Usl 3 affermano l’importanza delle vaccinazioni e contrastano la disinformazione che circola nella Rete.
“Vaccini, come, quando e perché”. Questo il titolo dell’incontro pubblico promosso dal Rotary Club Venezia Mestre, per un confronto pubblico con esperti dell’Usl 3 Serenissima, per chiarirsi le idee su un tema, quello delle vaccinazioni, che ha finito con il dividere e scatenare non poche polemiche.
Un sistema sanitario efficiente e una corretta informazione, sono il migliore antidoto per contrastare la diffidenza e la disinformazione è stato affermato nel corso dell’incontro.
E, per rispondere alle polemiche sull’obbligatorietà dei vaccini, medici e comunità scientifica hanno deciso di fare fronte comune: le divisioni sono una delle tante fake news, hanno sostenuto insieme, e questo sta dando i primi risultati con il ridimensionamento del fenomeno dei no vax.
All’incontro, introdotto dalla Presidente del Club, Tiziana Agostini, sono intervenuti il Direttore Generale dell’ Usl 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben, il presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia Giovanni Leoni e moderato dal capo dell’edizione di Venezia Mestre de Il Gazzettino Tiziano Graziottin.
Dai tempi lontani della scoperta e dell’introduzione del vaccino anti Polio nel 1954, il rapporto tra cittadini e sistema sanitario, che è tenuto a occuparsi dell’igiene pubblica, è radicalmente mutato. Prima della diffusione dei social network, erano ben poche le persone che dubitavano della necessità della pratica vaccinale come strumento di prevenzione delle patologie infettive.
Poi qualcosa è cambiato e, soprattutto grazie al web, hanno iniziato a farsi strada teorie dal dubbio valore scientifico, che hanno iniziato a diffondere l’idea della pericolosità dei vaccini, riuscendo a influenzare una fascia minoritaria ma sempre più numerosa della popolazione. “Per questo – ha ricordato Giovanni Leoni – l’Ordine dei medici si sta impegnando per dare una corretta informazione ai cittadini, utilizzando anche gli stessi mezzi usati dalla controinformazione, come il web.” L’Ordine ha, infatti, avviato un sito (Vaccinarsi) definito anti bufale che ha l’obiettivo di smontare le teorie pseudo scientifiche che circolano in rete in tema di vaccini e, in effetti, gli ultimi sondaggi dicono che i no vax stanno perdendo consensi.
“È del tutto comprensibile che da parte dei genitori si manifesti un sentimento iperprotettivo verso i figli, ha spiegato Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 3, ma questo non deve confliggere con l’interesse pubblico.” La non conoscenza del problema ha convinto erroneamente alcuni genitori, male informati, che vaccinarsi non sia più necessario o che causi addirittura malattie quali l’autismo mentre, invece, gli agenti patogeni, i virus, non hanno per nulla smesso di circolare nel mondo, specie con la globalizzazione. “Per questo in Italia, ha proseguito Sbrogiò, sono stati resi obbligatori 10 vaccini da 4 che erano, mentre per quanto riguarda il rischio di effetti collaterali, per citare solo il Veneto, nel 2016 su 1,5 milioni di vaccinazioni effettuate si sono registrati solo 46 casi di reazioni avverse.” I dati forniti dal Center for disease control di Atlanta, dicono che oggi i vaccini hanno un’efficacia che oscilla tra il 93% e il 100%. E dopo aver registrato, agli inizi degli anni duemila, un crollo della fiducia da parte dei genitori, il Censis certifica che nell’ultimo anno si è avuta una netta inversione di tendenza, anche tra i genitori, che per acquisire informazioni sulla salute – un terzo del totale – consulta esclusivamente la Rete.