L’importanza della sicurezza stradale
Fai 40.000 chilometri l’anno in auto e sono vent’anni che non hai un incidente? Nemmeno una bussatina al semaforo? Allora sei un buon guidatore. No. No, no e poi ancora no. Sei solo stato fortunato.
Quante volte i presunti buoni guidatori si scoprono in errore? Una precedenza mal data, un occhio al telefono, un eccesso di velocità, un semaforo bruciato sull’arancione, la stanchezza, l’alterazione per uno sgarro subito è impalpabile, oppure una distrazione qualsiasi: dalla pubblicità a bordo strada, al pedone sulle strisce, fino a qualsiasi altra cosa che distolga gli occhi dalla strada. La differenza tra essere fortunati o buoni guidatori e uccidere una persona è impalpabile. Basta un gesto, non necessariamente sbagliato, di quelli che inconsciamente e involontariamente facciamo o vediamo fare tutti i giorni senza valutarne le conseguenze o la pericolosità, per distruggere una vita.
La sicurezza stradale passa dalla conoscenza e dal rispetto delle norme, ma anche dalla coscienza di quello che stiamo facendo e della devastante potenza d’impatto delle nostre auto e dalle infrastrutture che ci circondano: strade, segnaletica, illuminazione e rotonde.
Mettiti alla prova con i test per scoprire se sei ancora preparato sul codice della strada.
Dal pedone al camionista, dalle stradine di paese alla tangenziale tutti siamo potenzialmente responsabili della vita di chi incrociamo per strada.
Non usare il casco in bici o in monopattino in città è un rischio.
Non mettere la cintura di sicurezza, chattare o telefonare in auto è un rischio.
Non indossare guanti e para schiena in moto è un rischio.
Controllare il tachimetro per scongiurare un eccesso di velocità è un rischio.
Distrarsi, guidare stanchi, ubriachi o alterati è un rischio.
Non adeguare o progettare male le infrastrutture è un rischio.
Credere di essere bravi è un grossissimo rischio. Inconsciamente ci porta a sottovalutare tutto il resto. Sono bravo, quindi posso permettermi di non mettere le cinture, di telefonare e leggere la pubblicità di una svendita a bordo strada, sbagliato. Ma sbagliato è anche credere di essere padroni del mezzo che guidiamo e di saper affrontare ogni imprevisto.
In quest’ottica è stato organizzato un test di guida sicura presso la pista di Arese in occasione del Congresso svolto il 3 luglio, dove chi l’ha fatto si è reso conto dell’immensa differenza tra credere di essere bravi e dimostrarlo. Tantissimi sono gli aspetti che coinvolgono la sicurezza stradale e questo è l’obiettivo del gruppo di lavoro nazionale Zero Vittime sulla Strada.
Creazione di segnaletica nei parchi, corsi per bimbi, realizzazione di infrastrutture realmente adeguate al traffico moderno, collaborazioni con enti, sensibilizzazione sul territorio, corsi di guida, primo soccorso. Insomma vorremmo che i club sentissero loro questo problema, che lo facessero proprio perseguendo qualsiasi tipo di iniziativa, perché il problema interessa tutte le fasce d’età e tutti i tipi di utenti delle strade, quindi anche i rotariani stessi con figli e nipoti.
Andrea Brianza