GRUPPO ADDA
Sabato 27 gennaio, nella sala Confcommercio, palazzo Falk a Lecco, resa disponibile dal Presidente Giuseppe Peccati, rotariano, si è tenuto il convegno “Il femminile come risorsa nell’incontro fra culture“ sostenuto dai Rotary Club Colico, Lecco, Lecco Manzoni, Sondrio, del Gruppo Adda.
L’ AdG MPaola Salomoni, dopo aver portato i saluti del Governatore Guastadisegni, introducendo i lavori, ha presentato il significato del convegno e dell’intero progetto dedicato alle donne migranti, in stretta relazione con la conferenza internazionale per la pace, che si terrà a Taranto dal 27 al 29 aprile, con una particolare attenzione alla madre e ai minori migranti.
L’intervento di apertura del Prefetto, Dott. Liliana Baccari, presente nonostante gli impegni della giornata dedicata alla Memoria, ha conferito importanza e valore al convegno e al Progetto rotariano che le era stato presentato in incontri precedenti .
Ha espresso la propria condivisione con le azioni previste, in particolare per il corso dedicato alle Formatrici delle donne migranti, ha illustrato le azioni già in atto per le 188 donne presenti sul territorio, in collaborazione con associazioni, ASST, CPIA, Istituti scolastici, prospettando per il futuro un intenso raccordo con il Rotary, date le competenze messe a disposizione. Molto apprezzato è stato il suo intervento, non solo per la sensibilità con cui è stato trattato l’argomento, ma anche per la competenza e le preziose informazioni fornite.
La relatrice Elena Zanfroni, docente dell’università Cattolica, esperta di pedagogia dell’integrazione e membro del direttivo CeDisMa che si occupa di marginalità e disabilità, dopo aver chiarito i concetti di inclusione e integrazione, ha messo a fuoco la particolare modalità di apprendere degli adulti, e le caratteristiche dell’apprendimento adulto, un percorso multidirezionale e multidimensionale, nel quale risulta cruciale la motivazione, il contesto, ma anche l’esperienza personale che in qualche caso oltre a rappresentare una risorsa può risultare anche un ostacolo. In questo senso la formazione, in particolare per le donne migranti, necessita di figure esperte, poiché rappresenta il motore per il cambiamento cognitivo, relazionale affettivo, necessitando di grande cura, delicatezza, attenzione all’accoglienza.
L’esperienza di una docente che da anni lavora nell’associazione LES Cultures ha confermato con esempi concreti quanto gli interventi formativi dedicati alle donne straniere siano importanti ed efficaci per una positiva integrazione nel territorio di riferimento.
La Dott. Antonella Arioli , docente di pedagogia all’università di Piacenza e al CPIA di Mantova, dopo aver connotato la figura della donna migrante, che nel processo di migrazione appare la più fragile e meno riconosciuta come soggetto di diritti, ha illustrato il progetto “ Insieme e autonomia donne” dedicato alle donne straniere, un universo sommerso che raramente fa notizia. L’obiettivo di questo collaudato progetto, a partire dal loro spaesamento, è di metterle in condizione, pur nella diversità delle loro storie, esperienze e culture, di acquisire una progressiva autonomia, nuovi ancoraggi e sicurezze per sé ma non solo, attraverso un delicato lavoro di cura educativa, di accoglienza sensibile, di interventi formativi personalizzati, di ascolto, in un rapporto simmetrico nelle diversità, ma costruito nel comune terreno dell’incontro.
Le letture di esperienze vissute da donne straniere che hanno partecipato a questi interventi formativi, da parte della giovane Bouthaina, venuta in Italia da adolescente dal Marocco ed ora volontaria coinvolta nel progetto, ha creato un clima di vicinanza e grande apprezzamento.
Ha concluso il convegno il racconto del progetto pilota nella scuola dell’infanzia di Andalo, dell’istituto comprensivo di Delebio, centrato sul rispetto della persona, contro gli stereotipi, come antidoto educativo ai pregiudizi di genere, di cultura, di provenienza presentato dall’insegnante Maria Concetta Rosafio. Accompagnando con video e fotografie, ha documentato il coinvolgimento di bambini e delle mamme italiane e straniere in attività laboratoriali coinvolgenti, in uno scambio di esperienze, proposte culturali e competenze di vita che hanno arricchito tutti i soggetti coinvolti, promuovendo la conoscenza, l’apertura e l’esperienza del valore delle differenze.
Il pubblico, attento e partecipe, ha sottolineato con gli applausi e i complimenti il convegno come importante occasione di riflessione.
Dopo l’omaggio e i ringraziamenti alle relatrici da parte dei Presidenti, l‘AdG ha ricordato che la pace è un processo continuo, in cui tutti siamo impegnati per sempre.